Barack Obama © Reuters
La tanto attesa visita di Obama a Bruxelles mi fa tornare indietro di qualche anno.
Di qualche migliaio di chilometri.
Di un po' di lavori.
Rewind.
Sono a Sharm el Sheikh, vado a cento all'ora, dormo due ore per notte e sono un fiore di primavera. Quel che si dice giovane e pimpante.
Aspetto un microbus che mi porti all'hotel dove lavoro per far sì che i miei clienti salgano sul pullman giusto per visitare il monastero di Santa Caterina. Sono le 5 del mattino. L'alba regala una piacevolissima brezza.
I cani randagi mi guardano in cagnesco, appunto.
I gatti egizi sono sempre più magri nonostante quello che ingurgitano.
Tutto regolare.
Ma.
C'è qualcosa che mi sfugge... non riesco bene ad identificarlo...
E di colpo realizzo.
Sono l'unica umana nel raggio di un chilometro (dico un chilometro perché scorgo altre piccole figure sfigate in lontananza).
Mi direte, eh, grazie, sono le 5 del mattino che ti aspetti? Evidentemente non siete mai stati in Egitto, un paese che non dorme mai, fatti salvi alcuni piccoli villaggi nelle campagne. E anche anche.
Il mio buon vecchio Nokia 3310 muccato (mai cover fu più amata... olografica, pure) mi corre in soccorso e comincio a chiamare chi so per certo non mi manderà a quel paese visto l'ora un po' impervia.
La risposta non tarda ad arrivare, ed è quanto meno terrificante.
Il presidente Mubarak sta andando a pregare.
Scusa???????????????
Sì, quando il presidente Mubarak muoveva il presidenziale deretano per fare la qualunque, l'Egitto in toto si fermava, le strade chiudevano, i mezzi pubblici non circolavano, quelli privati meno che meno, gli uccelli smettevano di cinguettare e le palme di ondeggiare.
La semantica non è un'opinione: il presidente (Mu)Barak Obama farà la stessa cosa a Bruxelles, e io probabilmente mi troverò bloccata in qualche tunnel sperduto della rete metropolitana ad aspettare di essere teletrasportata in qualche modo al lavoro, perché:
- la circolazione dei mezzi pubblici sarà perturbata
- si sconsiglia caldamente di usare la macchina perché tanto le strade saranno bloccate- ci si aspettano ritardi nelle partenze e negli arrivi dei voli
- sembra che a Waregem, la piccola cittadina delle Fiandre dove farà visita a un cimitero di guerra, abbiano persino ordinato agli abitanti di non uscire di casa salvo urgenze.
Mabruk! Che in arabo significa auguri, e ha lo stesso radicale del nome dei suddetti.