Magazine Ecologia e Ambiente
Commentando l’annuncio del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha deciso di bloccare la costruzione dell’oleodotto Keystone che avrebbe dovuto importare petrolio dal Canada, Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia, dichiara:
«Questa notizia dimostra che l’opposizione di cittadini e comunità può fermare pericolosi progetti di sfruttamento di combustibili fossili. Cancellando sia il progetto Keystone XL che le concessioni per le trivellazioni in Alaska, Obama ha riaffermato la sua leadership nella lotta ai cambiamenti climatici. Un’ottima notizia, soprattutto in vista della Conferenza sul clima che si terrà a Parigi tra tre settimane».
«Sempre più leader mondiali – da Papa Francesco al Presidente della Cina Xi Jinping – stanno spingendo per una transizione verso energia pulita ed efficienza energetica, sottolineando l’importanza di lasciare sottoterra fonti energetiche vecchie e pericolose come carbone, petrolio e gas», continua Onufrio. «A colpirci nel discorso di Obama, l’assenza di riferimenti all’Europa, che ha ormai perso la leadership sulle politiche energetiche e climatiche. Purtroppo, causa di questo declino sono anche le decisioni dei governi italiani che, da anni ormai, si caratterizzano per politiche che mirano a bloccare lo sviluppo delle rinnovabili, a proporre tariffe elettriche che disincentivano l’efficienza energetica e a trivellare i nostri mari, in cerca di scarse riserve di idrocarburi, spesso di pessima qualità. Dopo le scelte nette di Obama, in vista del vertice di Parigi chiediamo a Renzi di cambiare rotta, per lo sviluppo del Paese e il futuro del Pianeta», conclude Onufrio.
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