"At a certain point, I’ve just concluded that for me personally it is important for me to go ahead and affirm that I think same-sex couples should be able to get married".
Non si tratta solo del diritto di sposarsi. Si tratta in particolare di tutti gli altri diritti di cui godono le coppie sposate (io personalmente lascerei il matrimonio fuori dalla questione, consentirei le unioni civili ed estenderei i diritti a queste ultime. Ma per fortuna non sono Obama). Io, per esempio, dopo il matrimonio ho ottenuto la Green Card in quattro mesi. Se fossi stata gay non l'avrei ottenuta mai.Alcuni a sinistra si sono lamentati perché Obama ha espresso solo "un'opinione personale". Be', non poteva fare altro. Ma è già un grande passo avanti. Finora gli stati che ammettevano il matrimonio gay lo facevano contro il governo federale (vedi il Defense of Marriage Act, una legge del 1996 firmata da Bill Clinton). Ora il governo federale, nella persona del Presidente, ha espresso il suo sostegno.Naturalmente si tratta anche di un'ottima mossa elettorale. Obama non perderà voti dopo questa dichiarazione, perché chi era contrario non lo votava neanche prima. E spera di (ri)guadagnare i voti della sinistra delusa dalla sua politica. Speriamo che ci riesca.Qui sotto trovate il link a un'interessante mappa interattiva pubblicata dal Guardian, che mostra, stato per stato, la situazione dei diritti delle coppie gay negli Stati Uniti, dalla scuola al matrimonio.