Riconoscendo le responsabilità degli USA e le sue, personali, nella morte di Weinstein e Lo Porto, Barack Obama ha dato un segnale apprezzabile, evitando di trincerarsi dietro quella “raison d’État” tanto usata ed abusata da Washington negli ultimi anni.
Un passo che somiglia a quello compiuto da Jimmy Carter nel 1980, dopo il disastro della “Eagle Claw”; l’ex ingegnere di Plains ammise infatti davanti al mondo, senza alibi ed equivoci, il fallimento della sua amministrazione, pur consapevole che la scelta gli sarebbe costata la Casa Bianca.
P.s: Fu sfortunato, ad ogni modo, Carter. Una serie di incredibili coincidenze (?) negative portarono infatti la “Eagle Claw” al fallimento.