Però, non siamo in periodo di elezioni. Anzi, Obama ha raggiunto il suo secondo mandato da qualche tempo, ormai. Cosa sarà successo? Cosa accade nel paese dei sogni realizzabili a stelle e strisce? Beh, accade che il 15% circa delle famiglie statunitensi, nell'anno 2012, ha dovuto usufruire del programma federale di assistenza alimentare. Di fondi, cioè, adibiti appositamente ad uno scambio nel tentativo di alleggerire la pressione economica che grava sulle famiglie americane. I food stamps e le independence card sono un chiaro segnale di quanto gli Stati Uniti, come buona parte del resto del mondo, stiano ancora attraversando un periodo di crisi economica che non accenna ad allentare la sua morsa. Povertà. Non solo. I dati della disoccupazione riferiti al 2012 vedono ancora milioni di persone senza un lavoro stabile e, contemporaneamente, l'innalzamento della soglia per l'accesso alle prestazioni federali, non ha fatto altro che incrementare ulteriormente il disagio reso palese da dati ancor più inquietanti.
Non solo le pressioni interne contribuiscono ad irrigidire gli eventuali confronto della Casa Bianca. Come ricordiamo bene, altre questioni aleggiano sul piano internazionale a dar grosse noie alla presidenza Obama in territorio statunitense. La questione dei droni, lo scandalo dei big data, il dietrofront e le incertezze sulla Siria per citarne tre dei più noti e discussi. Eppure, tutto questo non basterebbe per mettere in crisi il governo di uno degli stati più determinati e grandi che conosciamo.Crisi. Si, perché le notizie scorrono veloci e i giornalisti già titolano usando la verve catastrofica di sempre: “Shutdown”. Imputando all'amministrazione Obama la pesante battuta d'arresta che in queste ore si sta verificando sulle politiche più importanti su cui il Presidente aveva posto richiamo. Tranelli che si susseguono meschini, giochi di politica tra politicanti che ancora una volta fanno saltare il tavolo delle trattative, arrestando la ripresa dalla paralisi dell'economia.
“One faction, of one party, in one house of Congress, in one branch of government doesn't get to shut down the entire government just to refight the results of an election,” sono state tra le ultime dichiarazioni tuonate dal Presidente Obama.
Adesso, occorrerà molto lavoro per cercare di raggiungere un punto comunque, perché di certo, se non si riuscirà ad uscire dall'impasse, non si tratterà di milioni ma di miliardi e a quel punto si che saranno guai grossi. E non solo per Obama.
Filippo M. R. Tusa