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Object 825 GTS, base russa segreta durante la Guerra Fredda - seconda parte
Balaklava, in Ucraina, ospita uno dei luoghi più affascinanti del pianeta. Una volta base per sommergibili nucleari dell' ex Unione Sovietica, Object 825 GTS rimase in funzione fino al 1996, anno in cui l'ultimo sottomarino sovietico lasciò l'Ucraina.La cittadina di Balaklava ruotava interamente attorno all'attività della base navale. Al tempo era estremamente difficile per uno straniero introdursi nella città, o visitare la base senza attraversare lunghe ed estenuanti serie di investigazioni e processi di identificazione. Anche i membri delle famiglie locali e degli operai della base erano passato ai raggi X in ogni loro movimento.
Dal 1991 le attività della base proseguirono parzialmente per altri due anni, quando nel 1993 iniziò il processo di ritiro dei mezzi e delle testate nucleari dell'ex Unione Sovietica dall'Ucraina. Nel 1996 l'ultimo sottomarino sovietico lasciò la base, che oggi è diventata un museo accessibile a chiunque, il Museo Navale di Balaklava.
Balaklava si trova in una baia dalla forma particolare, circondata da colline. Una località ideale per nascondere una base di sottomarini. Ma la storia antica dimostra che il posto fu utilizzato fin dai Greci e dai Romani come roccaforte e come luogo di culto, come testimoniano le rovine dell'antico tempio di Giove.
La base marina segreta, chiamata "Object 825 GTS", iniziò la sua attività di riparazione di sottomarini nel 1957. Costruita scavando nelle colline di Balaklava e protetta da 56 metri di cemento rinforzato, la base era costituita da un canale principale per l'ingresso dei sommergibili nell'installazione, attorno al quale erano presenti depositi di armi, munizioni ed attrezzature per la riparazione.
La costruzione di Object 825 GTS durò per quattro anni, dal 1957 al 1961. Per assicurare segretezza durante la costruzione, gli scavi vennero effettuati durante la notte, e la roccia estratta dalle colline gettata in mase aperto.
In totale vennero estratti 25.000 metri cubi di roccia, creando una superficie superiore a 15.000 metri quadrati.
L'intero tunnel centrale ha una lunghezza di 602 metri. La galleria in cui erano stati posizionati i laboratori di riparazione è lunga 360 metri, larga fino a 12 metri e profonda circa 8 metri. All'interno della galleria era possibile "parcheggiare" per la riparazione sette sottomarini, più altri sette sfruttando tutte le gallerie disponibili.
La base era teoricamente in grado di resistere ad un attacco nucleare diretto della potenza di 100 kilotoni, grazie a spesse porte stagne che avrebbero chiuso l'intero impianto e consentito la sopravvivenza per circa 3 anni a 3000 persone. La temperatura era mantenuta costantemente a 15°C, soprattutto per la presenza di magazzini contenenti testate nucleari.
Alla base lavoravano da 170 a 230 addetti al porto sottomarino ed ai sistemi interni. Altre 50 persone avevano il compito di effettuare la manutenzione delle riserve d'acqua, dei sistemi vitali e delle cisterne di propellente per i sommergibili, contenitori verticali in grado di immagazzinare oltre 4.000 tonnellate di derivati del petrolio.
Decommisioned Soviet Sub Base