Manuale per realizzare un film di fantascienza suggestivo e accattivante, ma che verrà "dimenticato" nel giro di qualche mese
Il 2013 sembra essere l'anno della fantascienza. Basta pensare che l'inizio dell'anno è partito con Cloud Atlas (solo in parte fantascienza) Looper, The Host e nei mesi successivi ci attendono Star Trek: into darkness, After Earth, Gravity, The Congress, Pacific Rim e Elysium. Tanta carne al fuoco, a dimostrazione che questo è un genere ricco e fertile e sia i grandi studios che le piccole produzioni indipendenti colgono la palla al balzo sfornando tanti e diversi titoli. Oblivion è un progetto partito grazie alla volontà di Tom Cruise che si innamorò dello storyboard di quella che doveva essere una graphic novel dello stesso regista Joseph Kosinski. Siamo sulla terra, nell'anno 2077. Dopo una battaglia sanguinosa con gli alieni detti scavengers iniziata 60 anni prima, il pianeta è devastato e ormai invivibile. Gli esseri umani sopravvissuti sono destinati a costruirsi una nuova vita su Titano. Jack Harper (Tom Cruise), un marine insieme alla sua compagna Victoria, è ancora in missione sulla terra per controllare la manutenzione delle Hydro-Rigs, giantesche macchine che aspirano l'acqua marina del globo terrestre per riconvertirla in energia, ed evitare che gli ultimi residui di scavengers tentino di danneggiarle. Il lavoro di Jack è monitorato dal Tet, una stazione orbitante sulla terra dove si trovano gli ultimi terrestri in attesa di partire per Titano. I giorni sembrano trascorrere secondo una normale e noiosa routine, finchè un giorno, dopo un attacco degli scavengers, Jack ritrova una cella criogenica contente una donna, anche lei superstite della razza umana e che sembra nascondere un mistero. Inutile svelare altro della trama che comunque è costellata di colpi di scena.
CLONATO
Dr. Alan Feinstone
Regia: Joseph Kosinsky – Cast: Tom Cruise, Olga Kurylenko, Morgan Freeman, Andrea Riseborough – Paese: USA - 2013 – Durata: 126 min.