Gli altri titoli, all'apparenza minori, sembrano nascondere delle potenzialità che vista la penuria passata, si ha anche voglia di scoprire, o no?

Il film più importante della settimana è un documentario?
Senza ombra di dubbio!
Per saperne di più, ne scrissi QUI, non perdetelo!

Le commedie con protagonisti vecchietti vanno sempre bene da queste parti, soprattutto con l'arrivo dell'estate. Morgan Freeman e Diane Keaton non promettono però grosse scintille con i loro dubbi immobiliari che ricordano da vicino ma senza gli stessi problemi quelli di Love is Strange, ma New York fa sempre molto indie e un'occhiata gliela si concede.
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Inizialmente anch'io partivo prevenuta visto il titolo e la presenza di Arnold Schwarzenegger, in realtà questo Maggie sembra nascondere del potenziale, anche da parte dell'attore tutto muscoli.
Possibile? Sembra di sì, e quindi per vedere la sua sofferenza nei confronti di una figlia contagiata da un morbo apparentemente mortale, una capatina in sala la si fa.
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Arriva dalla Francia, è in costume, e tratta del mondo letterario di inizio '900. Al centro però non un importante scrittore, ma la finora poco conosciuta Violette Laduc, che gravitava attorno ai salotti di Simone De Beauvoir assieme a Sartre, Camus, Merleau-Ponty, senza però raggiungerne la stessa fama.
Questo film prova a darle giustizia.
Si tende al femminile.
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A quanto pare in America ancora non ci si è stancati di queste pellicole tutta azione con in mezzo la Casa Bianca.
Chi vuole spegnere i neuroni, si troverà in compagnia di Samuel L. Jackson.
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Seth MacFarlane ci prova a bissare il successo del suo orsacchiotto senza freni morali.
Personalmente, questa comicità grottesca non mi fa ridere, ma immagino non fermerà i fan della prima ora.
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Quando si parla di disabilità al cinema c'è sempre il rischio di incappare in facile buonismo e pietismo.
Se poi il film che ne parla è italiano, i rischi aumentano, vista anche la presenza di Elena Sofia Ricci. Ma la storia di Francesco, universitario in attesa della prima volta e nato senza braccia, potrebbe rivelarsi una sorpresa per chi avrà la voglia di scoprirla.
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Coproduzione italo-albanese, ambientata in un bar nel mezzo del nulla dove si incrociano la vita delle cameriere, del padrone e di un trafficante.
Tra commedia non troppo ironica e romantica, c'è spazio per riflessioni sulla guerra, e sulle sue cicatrici.
Una chance gliela si potrebbe dare.
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Il titolo spiega già tutto, e il film corale cerca di andare a vedere come si comportano sotto le lenzuola le coppie che hanno avuto figli, o che ormai li hanno cresciuti.
C'è del brio e della frizzantezza che promettono stranamente bene.
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