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Oblivion, tutta una questione di tet

Creato il 30 luglio 2013 da Cannibal Kid
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OBLIVION, TUTTA UNA QUESTIONE DI TET

"Vedo Tet ovunque!"

Oblivion (USA 2013) Regia: Joseph Kosinski Sceneggiatura: Karl Gajdusek, Michael Arndt Tratto dalla graphic novel: Oblivion di Joseph Kosinski, Arvid Nelson Cast: Tom Cruise, Andrea Riseborough, Olga Kurylenko, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Melissa Leo, Zoe Bell Genere: schi-fi Se ti piace guarda anche: Tron: Legacy, Looper, Battleship, Io sono leggenda, Wall-E
2077. Gli umani hanno sconfitto gli alieni, gli Scavengers, dopo un’agguerrita guerra stellare.
Evvai! Hurrah! Yippie! Beccatevi questo, extraterrestri figli di puttana!

OBLIVION, TUTTA UNA QUESTIONE DI TET

"Pensi anche tu che somigli ad Alba Rohrwacher?
Guarda che vado subito a suicidarmi!"

Calma, calma. Prima di esultare, aspettate un momento. Al termine della guerra stellare, la Terra è diventata un posto desolato e quasi completamente disabitato. La Luna è stata distrutta dalle creature aliene e gli umani sopravvissuti vivono ora sul pianeta Titano. Alcuni altri invece stanno sul Tet, una colonia spaziale a forma di tetraedro (ma peeerché?) che ruota attorno alla Terra. Sulla Terra sono invece rimasti giusto il tecnico addetto ai droni Tom Cruise insieme a una tipa che lo aiuta nelle mansioni di manutenzione e già che c’è soddisfa pure i suoi bisogni sessuali. Tipa interpretata dall’inglese Andrea Risesborron Riseborough, che sembra la versione figa di Alba Rohrwacher.

OBLIVION, TUTTA UNA QUESTIONE DI TET

"Con questo puoi guardare il Tet, Tom."
"Ma io preferisco guardare le tue, di Tet."

Per tutta la prima parte della pellicola assistiamo alla solita dimostrazione di figosità di Tom Cruise. Peccato non sia più al Top Cruise, come ai tempi del Top Gun qui richiamato nelle varie scene in cui lo vediamo in versione pilota. Tom Cruise ormai c’ha uno sguardo imbalsamato, un po’ come l’ex moglie Nicole Kidman non riesce più a comunicare alcuna emozione. Problema non da poco, per un attore. In tutta questa lunga estenuante prima parte, il film vaga dalle parti di Io sono leggenda e soprattutto WALL-E, ma una versione soporifera di WALL-E. Per rianimare la comatosa situazione, a un certo punto arriva la sua EVE, che ha le splendide sembianze di Olga Kurylenko. Solo che, dopo il celestiale exploit in To the Wonder di Terrence Malick, la Olga se ne ritorna sulla Terra con un’interpretazione anonima e non riesce ad accendere l’interesse per una vicenda che puzza di già visto a ogni fotogramma.

OBLIVION, TUTTA UNA QUESTIONE DI TET

"Mannaggia, la Riseborough ha le Tet più grosse delle mie, 'sta zoccola!"

Oblivion propone una fantascienza vecchia, stanca, prevedibile, con inseguimenti tra astronavi alla Guerre stellari (ancooora???) e una trama che più banale non si potrebbe. Cinema del passato ambientato nel futuro. Al confronto, persino il poco riuscito Prometheus di Ridley Scott appare quasi un capolavoro della schi-fosa sci-fi recente. L’unico twist della vicenda è rubato da The Village, il capolavoro di M. Night Shyamalan, uno dei film più scopiazzati del nuovo millennio, cui già lo splendido Il nastro bianco di Michael Haneke doveva parecchio. In questo caso, però, si tratta solo di un particolare della trama, ovvero ATTENZIONE SPOILER: gli Scavengers alieni in realtà non esistono, ma sono solo un’invenzione degli umani, un po’ come le creature innominabili di The Village. A causare la distruzione della Luna non sono stati gli E.T. bensì il misterioso Tet. In pratica, questo film è tutta una questione di Tet, con Tom Cruise che si ritrova a dover eliminare questo coso, questo Tet, e soprattutto a dover scegliere tra le tet abbondanti di Andrea Riseborough e quelle più piccole ma comunque invitanti di Olga Kurylenko. FINE SPOILER.

OBLIVION, TUTTA UNA QUESTIONE DI TET

"Sì, mi rifaccio le Tet così le avrò più grandi di tet,
Risesborron o come cazzo ti chiami!"

Se la trama può apparire confusa, è perché lo è davvero. Ma non è un confuso di quelli che “Oh, voglio proprio far luce sui misteri della vicenda e scoprire cosa c’è sotto!” È più un confuso del tipo “Ma a me, che cazzo me ne frega?”. Il problema principale del film è proprio la mancanza di interesse che suscita. I pochi personaggi presenti nel corso delle due ore di visione avrebbero tutto il tempo per essere sviluppati nella maniera più completa possibile, invece restano del tutto privi di personalità. Il protagonista interpretato da Tom Cruise ha la memoria azzerata, ma qua e là emerge il suo spirito passato, ovvero lo spirito del classico insopportabile American Hero che si mette in testa di salvare il mondo, manco fosse Will Smith. Quanto alle due donne, rimangono per tutto il tempo due belle statuine e anche Morgan Freeman, che appare a un certo punto, è il classico misterioso guru stereotipato. Per non parlare di Nicolaj Coster-Waldau, il Jaime Lannister di Game of Thrones, del tutto sprecato in un ruolo a dir poco misero.
Se la sceneggiatura e i personaggi di questa pellicola fanno schifo, e lo dico ancora nella maniera più gentile possibile, si salvano comunque messa in scena e musiche. Oblivion è un film pessimo messo dentro una bella confezione. Il regista Joseph Kosinski conferma di possedere un buon talento visivo, già mostrato all’esordio con Tron: Legacy. Il suo stile glaciale, perfetto per un filmone videogame come quello, contribuisce però qui ad allontanare ulteriormente qualunque tipo di empatia dello spettatore nei confronti dei già poco empatici (e simpatici) protagonisti. Niente male poi la colonna sonora firmata dai francesi M83, che raccolgono il testimone dai conterranei Daft Punk impiegati dal Kosinski nel suo lavoro precedente.
Non basta, comunque. Oblivion è una visione noiosa e prevedibile come poche, da rispedire immediatamente nell’oblio. Il classico film che quando arrivi alla fine, se ci arrivi sveglio, ti viene da esclamare: “Che stronzata!”. E, inoltre, ti viene da gridare: “Viva le tette, abbasso il Tet!”. (voto 4,5/10)


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