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Occhi da bambola…e bocca cucita!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Eccomi qui, dopo qualche giorno di silenzio, a segnalare l’ennesima pubblicità svilente e sessista lanciata da un notissimo marchio di cosmetici.

Il nome di questa nuova  linea di prodotti (tra questi troviamo soprattutto mascara e ombretti) lanciati in questa pubblicità  è  “Hypnose doll eyes”; ecco già da questo potremmo capire molte cose.

Occhi da bambola…e bocca cucita!

L’immagine che vi ho postato qui sopra è quella che pubblicizza i prodotti, e che troveremo presto nei supermercati, profumerie, autobus e strade. Ora date un’occhiata allo spot.

Occhi da bambola…e bocca cucita!

La prima cosa che ho notato è che hanno preso tre modelle e le hanno “cartonizzate” in stile testona, occhi enormi quasi da horror e un corpo minuscolo composto  da quattro fili: gambe e braccia quasi fossero delle marionette senz’anima. Altra cosa, che fa subito scaturire in me pensieri negativi sul loro intento pubblicitario, è che le tre “ragazze cartone” non parlano ma emettono suoni strani, risatine stupide, si truccano, fanno balletti e ammiccamenti, ma non pronunciano neanche una sola parola.

Ulteriore aspetto svilente di questo spot è l’ennesimo messaggio stereotipato che manda, cioè che il sogno di ogni donna sia avere uno sguardo da bambola.

Per prima cosa vi chiedo, chi di voi vorrebbe uno sguardo da bambola? Forse la maggior parte di noi risponderebbe in modo positivo, ma andiamo al vero significato della parola “bambola” cioè il senso oggettivo di questa parola.

Non so a voi, ma a me gli occhi delle bambole hanno sempre trasmesso delle sensazioni un po’ inquietanti, forse perché troppo agghindati, forse perché  vuoti, fermi e inespressivi.

Perché una donna dovrebbe volere uno sguardo da bambola? Cos’ è questo spot? L’ennesimo invito a sistemarci in modo maniacale l’aspetto e a non fiatare?  Infondo le bambole sono questo: belle, bei vestitini, pettinate e ben truccate; ma andiamo un attimo indietro con la nostra età, cosa facevamo da bambine quando ci stufavamo di una bambola?

Io ricordo ad esempio che la sistemavo sotto il letto per tirarla fuori dopo giorni o addrittura mesi. Perché infondo la bambola non è altro che un corpo inerme che oltre al poterla vestire e pettinare non ci dava altre soddisfazioni, non ci dava alcuno stimolo.

Ora mi chiedo è questo quello che vorrebbero fare di noi donne?

Adornarci come degli alberi di Natale per trasformarci in belle statuine?

Beh perché con gli occhi da bambola è più facile trovare marito, vero? Un marito che ci mantenga e ci releghi in casa (non sia mai che la bambola voglia cercare lavoro) e da bambola diventi cenerentola, badante, angelo del focolare, mamma chioccia, insomma qualsiasi cosa purchè sia in casa e che comporti un ruolo e dei compiti  di subordinazione.

Insomma, io sono davvero stufa! Siamo nel 2011 e la nostra posizione sociale è tale e quale a quella degli anni’50, la metà delle donne non lavorano, ogni giorno donne vengono perseguitate, ammazzate o violentate, ogni giorno veniamo umiliate da questi spot, dall’immagine che la nostra tv trasmette di noi, dalla mancanza di noi donne in politica o nelle aziende. Per non parlare poi di quei “consigli maschi” che ci invitano a non vestirci scollate, a non uscire in certi orari e a non andare nelle strade buie, quando poi sappiamo benissimo che purtroppo, e molto di frequente, il nostro carnefice si nasconde nelle quattro mura domestiche.

Ci trattano come marionette senz’anima e senza cervello, credono che la nostra felicità dipenda da occhi da bambola, o dallo shopping, o da un taglio di capelli, ogni giorno di più il mio ottimismo diminuisce e ogni giorno di più penso che forse un vento che cambia non basta. Ho la sensazione che ci voglia un vero e proprio uragano per spazzar via tutto ciò che da sempre ci rende schiave di sbagliate convinzioni e retaggi.

Mandarinameccanica



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