Occhi di ragazza
quanti cieli quanti mari che m’aspettano
occhi di ragazza
se vi guardo
vedo i sogni che farò
partiremo insieme per un viaggio
per città che non conosco
quante primavere che verranno
che felici ci faranno
sono già negli occhi tuoi....
(Occhi di ragazza, Gianni Morandi)
Jamila, la ragazza di origine pachistana diventata un caso a Brescia perchè tenuta a casa da scuola dai fratelli che la volevano "proteggere" dalle attenzioni occidentali, è, con buona pace di tutti, il nuovo volto della nostra società. Quegli occhi di ragazza, quei sogni nascosti dietro allo scarf ci interrogano sulla nostra (e per nostra intendo di tutti, italiani e stranieri) capacità di gestire il cambiamento, di abituare il nostra palato a fare i conti con gusti e sapori diversi, che magari, sia che li si guardi da occidente o da oriente, appaiono poco tollerabili, perchè troppo liberi, o, al contrario, troppo incompatibili con una serie di conquiste che ci fanno più uguali, tolleranti, democraticamente rispettosi dell'autonomia individuale.
Belle sfide dietro quegli occhi di ragazza, belle scommesse per tutti (famiglia, scuola, società, mondo del lavoro) tra singolare e plurale, religione e laicità, tradizione e nuovi valori, con l'umile consapevolezza che più che giudicare bisogna capire, masticare, digerire la diversità, nutrirsene e crescere insieme.
Paura, eh? Ma è l'inevitabile: è l'integrazione, bellezza!