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Occhi pieni di sogni.

Creato il 14 aprile 2011 da Enricobo2
Occhi pieni di sogni.Quando dei ragazzini si incontrano cinquanta anni dopo, l'atmosfera è rarefatta. Forzatamente non riesci a distaccarti da pensieri e da ricordi di allora in un continuo flashback di momenti, di episodi apparentemente dimenticati che tornano lì, vividi come piccoli quadri a tinte pastello. Il ricordo è il piacere dei ragazzi di una volta, un piacere a cui puoi non rinunciare senza senso di colpa, tanto poi non devi controllare il colesterolo o aver timore di avere il fiatone. E' lo stato sereno di questa età, felice per chi se la sa, o meglio è, in condizione di goderla. Ieri, attorno ad un tavolo delizioso, che una padrona di casa aveva preparato amorevolmente con i colori ed i profuni della primavera eravamo sette di quei ragazzini depassé, a raccontare di cose, a scoprirci l'un l'altro con cosa ci era successo in quel mezzo secolo di intermezzo. In genere le ragazze son sempre più timorose di questi incontri, ma poi basta poco e anche loro si lasciano andare alla corrente che infine non è mai troppo impetuosa, come si conviene.
Occhi pieni di sogni.Che piacere ritrovare in tutti quella leggera ironia che fa trasparire in fondo vite condotte in una direzione corretta, che hanno saputo accettare e superare le eventuali e naturali difficoltà, navigando in mari che allora non potevamo conoscere e che ipotizzavamo soltanto senza conoscerne i pericoli, le procelle tempestose di cui ogni mare è compagno e nel contempo le isole meravigliose da vedere e conoscere. Si sta bene insieme, comunque, anche se, per carità l'atmosfera alessandrina generata dal bagnetto verde con le ovette di quaglia, i peperoni e acciughe, la classica insalata russa, i tradizionali rabaton, la tasca piemontese ed asparagi e un vascone di gelato di Cercenà aiutano, oh se aiutano! L'aria è tornata frizzantina sotto il sole vero di primavera sulle colline di Valle. Se ti giri verso il crinale o intravedi solo tra le cime degli alberi la sagoma controluce della chiesa, ti pare ancora di sentire il sapore del 1960, quando avevi gli occhi soltanto pieni di sogni. 
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