Il commento (il primo, per la verità, prima il silenzio assoluto), arriva solo dopo dieci minuti di visita. Il tono di voce non è per niente da grandi occasioni: piatto, quasi automatico. L'oculista che ho di fronte è un quarantacinquenne svogliato, con la barba incolta e il camice aperto. Non sembra tradire alcuna emozione (non siamo sulle montagne russe, per carità, ma si sta sempre parlando del mio cristallino) quando apprende che sono, perlomeno sulla carta, un collega. Non si può dire che la cosa lo infastidisca, semplicemente lo lascia completamente indifferente. Lo guardo lì, seduto sulla scrivania a rifare per l'ennesima volta la sua firma, a scrivere a computer le stesse parole e penso che, probabilmente, ha sviluppato una qualche funzione cerebrale superiore che gli permette di isolare la frequenza del suono della voce umana e cancellarla dallo spettro delle udibili. Una sorta di istinto di sopravvivenza, evoluzione che avanza, progresso della specie... queste cose qua!Sarà che sentirsi parte di un gruppo al quale appartiene anche uno sbarbato dottore in erba che indossa una maglietta con sopra un "dieci morsi" cucciolone lo fa sentire ancora più frustrato; sarà che, essendo ormai tarda mattinata, è già stanco di ripetere meccanicamente gli stessi gesti ad ogni visita. Sarà..
Non faccio in tempo a realizzare che sto per entrare nella folta schiera di soggetti cui non si dovrebbe tirare un pungo in faccia (perlomeno non senza qualche remora), che mi mette in mano delle scartoffie e mi saluta. Concitato mi alzo, rimetto la borsa a tracolla e prendo sottobraccio la copia del corriere che avevo appoggiato sulla scrivania. Dico il mio primo "Buongiorno" da miope ufficiale, provando a darmi un tono. Del resto, da adesso in poi, sarò uno che porta gli occhiali. Roba seria.
"Lasci aperta la porta quando esce!"
Ok, diciamo che ci devo lavorare un po' sopra!Ma soprattutto, in tutto questo, chi me lo dice quante diottrie mi mancano?!?
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake