Occhio a quello che mangi!

Creato il 08 ottobre 2010 da Fabry2010

L’Inchiesta
Manipolazione Genetica

Di Mara Macrì
Presidente ACTA POPULI – Istituto di Comunicazione Ricerca e Giornalismo – www.actapopuli.net

L’argomento della Manipolazione Genetica è stato ed è uno dei temi più dibattuti e richiamati dai media. Quelle che all’inizio sembravano svolte storiche per il paradigma scientifico, si sono rivelate veri e propri “casi” da prima pagina. La “Pecora Dolly” si è trasformata in una protagonista senza precedenti ed il processo di clonazione è stato prospettato in chiave salvifica da molti scienziati.

Gli uomini tentando d’imitare la natura – con i suoi parti gemellari e trigemellari – l’ha superata con l’inseminazione artificiale moltiplicando i numeri, e i dati registrano le otto nascite in un solo parto. Siamo nel mondo umano, naturalmente, non in quello animale…

Ma cosa accade realmente nei laboratori d’ingegneria genetica? Dove vanno a finire i “tester” di laboratorio? Come si è scoperto che alcuni organi del maiale sono compatibili con quelli dell’uomo? In quale misura la manipolazione genetica può essere eticamente usata? Sappiamo davvero cosa mangiamo e che cosa succede nei grandi allevamenti che producono carni a livello industriale? Oppure, quanto può crescere una zucca, un pomodoro o una melanzana con i nuovi ritrovati chimici? Cosa mangia l’uomo più alto del mondo? O il più grasso? Il più intelligente? Quanto può crescere un ortaggio o un frutto? Interrogativi che rasentano il grottesco e di cui l’ingegneria genetica si nutre per vincere il guinness dei primati.

Quale filo sottile separa, dunque, l’etico dal dubbio etico? Troppe sono le domande e poche le risposte.

Questo è l’epico dibattito affrontato anche via internet dove spesso circolano quesiti di vario genere, associati a notizie che potrebbero soltanto attirare l’attenzione, così come screditare aziende produttrici tramite una concorrenza sleale…

Come quelle che seguono, per esempio, arrivate direttamente sul mio tavolo di redazione.

Prima notizia

“Secondo le fonti autorizzate di una famosa Università Statale Americana – sostiene il comunicato –  la carne che utilizza…per i suoi hamburghers proviene da autentici “involucri” informi e immobili, senza gambe corna e pelo, alimentati per mezzo di tubi collegati direttamente a quello che potrebbe essere l’intestino, non hanno ossa e la cartilagine tende a non svilupparsi. Chi  li ha visti assicura che sono molto sgradevoli, la loro testa è grande come una pallina da tennis, non hanno occhi e ciò che rimane della testa sembra essere una bocca. Vivono in pseudo-stalle attraverso un processo di dubbio etico e la manipolazione genetica della quale sono il risultato, li rende  orripilanti cose inanimate dall’apparenza gelatinosa.

Risulta che il governo tentò di far ritirare dal commercio tutto ciò che veniva annunciato come carne di RES della quale gli hamburghers erano fatti, ma che la…abbia risposto che in latino RES significa COSA e che quindi potevano tranquillamente dire che la carne utilizzata era di RES. In seguito fu messo tutto a tacere visto il grande potere economico che esiste dietro questa multinazionale.

In realtà, sembra che non esista nessun annuncio dove si dichiari che la carne che utilizza la…sia di bovino. Ma il peggio di tutto questo non è che la…utilizzi la manipolazione genetica per produrre maggior quantità di “carni” bensì le conseguenze che portano come effetti collaterali. Si dice che la sostanza che viene utilizzata per  ”allevare” la COSA produca con il tempo danni irreversibili  alla salute. I primi effetti si presentano il giorno successivo all’aver mangiato gli hamburghers, i cui sintomi somigliano a quelli di una normale indigestione, è solo con il tempo che i danni si manifestano creando sintomi simili a quelli dell’AIDS. Comunque pare che non ci sia un gran numero di persone affette da questa “malattia”, anche se gruppi di scienziati, in luoghi come il Canada, l’Australia e gli stessi Stati Uniti associno il consumo degli hamburghers con la sindrome di Alzheimer.

Tutto ciò è davvero sgradevole – affermano gli americani – non permettiamo che ci vendano quello che non è. Se noi facessimo pressione potremmo ottenere che la… utilizzi carne bovina e non carne di “cosa”!

Seconda notizia

La seconda notizia è altrettanto particolare e riguarda l’altra faccia della…un marchio che ha rappresentato per tanti anni la tradizione nelle famiglie americane, che religiosamente si raccolgono intorno al famoso pollo fritto. Emerge infatti l’esistenza di hamburghers di pollo geneticamente manipolato…

Da uno studio realizzato dall’Università del New Hampshire sono emersi altri casi spiacevoli e come primo punto è stato valutato che la… si è trasformata in KFC. La ragione di questo è da attribuire al fatto che non si possa usare la parola “chicken” “pollo” dato che la KFC non usa pollo reale. Attualmente stanno usando organismi viventi geneticamente manipolati. Quelli che loro chiamano “polli” verrebbero mantenuti in vita attraverso dei tubi inseriti nel loro corpo per pompare sangue e nutrimento. Non hanno becco né piume né zampe e la loro struttura è così modificata per ottenere più carne senza scarto, riducendohttp://lapoesiaelospirito.wordpress.com/wp-admin/post.php?post=39848&action=edit&message=9 così i costi di produzione.

A quanto si dice, il governo ha suggerito alla KFC di cambiare tutti i suoi menù e sostituire la parola “pollo” e di far capire la differenza che c’è tra l’uno e l’altro.”

Comunicati del genere circolano tranquillamente ed è sufficiente collegarsi ai numerosi siti che trattano la manipolazione genetica per rendersene conto. A volte sono vere leggende metropolitane e fanno sorridere, altre volte ti soffermi e sorgono potenti i dubbi, l’unico modo per dissolvere le nebbie è quello di approfondire e contattare direttamente coloro che lavorano nei laboratori e fanno della ricerca scientifica un culto. Ma in tal caso puoi scoprire cose ancor più raccapriccianti. Come quelle che riguardano i grandi allevamenti industriali sparsi nel mondo dove, sembra, che agli animali (bovini) vengano tagliate le zampe, le corna, bendati gli occhi e fatti crescere in modo che la massa ossea si riduca per essere infilati “vivi” dentro a dei macchinari dai quali escono a quarti e ancora “vivi”. Stesso trattamento con i polli.

L’essere umano non finirà mai di stupire finché alimenta il lupo affamato di violenza che alberga nella sua anima.



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