Sono giorni di corsa. Vorrei dire che sono tutta presa dal turbine natalizio e invece è quello lavorativo che mi fa sentire come dentro un frullatore. Quindi addio all'uscita alle 15.30, molto più spesso sono le 17, proprio a voler scappare. Il che si traduce in stanchezza e soprattutto in meno tempo per Cigolino. Che nervi!
Però. Il tempo per giocare resta.
Gli piace la musica, sentire cantare, comincia ad avere un certo discernimento per cui preferisce i cantanti veri a me. Con il suo sonaglino batte il tempo, un tempo suo certo, ma lo vedi che è proprio soddisfatto di far parte della performance. Gli piace analizzare le mie collane: le prende, le guarda serissimo, le scorre, le assaggia, le agita. Se sono appese al mio collo le tira, mi strozza e si diverte un mondo (tendenza, quello allo strangolamento, da monitorare, soprattutto in adolescenza).
Poi un po' mi prende in giro. L'altra mattina soffiavo sulla sua pappa, lui mi ha guardata, ha soffiato e si è messo a ridere a crepapelle. Ride, ride un sacco, ride senza freni quando ormai ha sonno e si avvicina l'ora della nanna.
Ha scelto anche i suoi cartoni animati: davanti ai teletubbies si incanta, mentre è con PocoYo che proprio si diverte, prova a battere le mani, sbaglia la mira, ci riprova.
Mi dispiace un sacco essere così di corsa, sempre. Non ne faccio questione di abnegazione, il tempo di una mamma è fatto di tante cose e così deve essere, ma proprio di energie, di fantasia, di mente sgombra.
Tra i buoni propositi per il nuovo anno c'è quello di approfittare il più possibile dei giorni di maternità facoltativa (congedo parentale) che ho ancora a disposizione: un tesoretto prezioso per giocare di più.