Carta a prova di rischio? La sfida del decennio, dopo che la normativa europea FLEGT, così come il Lacey Act negli Stati Uniti, hanno avuto un forte impatto sul settore del legno. Ben più complesso è il caso della carta: è difficile collegare un albero abbattuto illegalmente in una foresta lontana migliaia di chilometri a un foglio di carta acquistato in Italia, dopo la sbianca e dopo la miscelazione di cellulose di origine diverse. La soluzione l'hanno trovata associazioni come Terra!, Rainforest Action Network, WWF e Word Resoruces Institute hanno effettuato controlli, inviando campioni di carta a laboratori indipendenti di analisi di fibre. I campioni, provenienti da prodotti di cancelleria, sacchetti di carta, scatole di cartone, carta igienica, carta velina facciale, imballaggi, e libri provenienti da Europa e Stati Uniti.
Gli scienziati utilizzano microscopi ad alta potenza per individuare fibre vegetali e le vasi di un frammento di carta peridentificare quali tipi di alberi sono stati utilizzati per realizzarlo. I vasi sono strutture che trasportano i nutrienti e l'acqua all'interno delle piante, e hanno caratteristiche anatomiche diversificate, che permettono l'identificazione del genere e, in alcuni casi, della specie.
E' così che i test hanno individuato vasi con caratteristiche anatomiche coerenti con quelli di ramin (Gonystylus spp) o della mangrovia (Rhizophora spp). nelle pagine dei libri per bambini in Germania e Stati Uniti, o fibre dall'aspetto delle myristicaceae, o delle dipterocarpaceae (Dipterocarpus spp) nei quaderni dell'italiana Pigna.
Tutti questi prodotti, potenzialmente violano il regolamento europeo FLEGT e lo statunitense Lacey Act (che vieta tout-court il commercio di prodotti a base di piante abbattute in violazione degli accordi internazionali o della legislazione del paese d'origine).
Il Regolamento Flegt non si applica però ai prodotti stampati, anche se la legalità di stampati che contengono fibre si specie vietate è assai dubbia. Nel caso del Lacey Act, il divieto si estende alla carta, anche se non è verificabile nella dichiarazione di importazione.
Questi risultati dimostrano che è possibile individuare potenziali violazioni alla legge, ricorrendo alle analisi delle fibre. Inoltre suggeriscono che la prevalenza di fibre di origini illegaliè più comune di quanto si pensi.
Che cosa può fare una casa editrice o una cartiera per evitare il rischio di acquistare carta contenente simili fibre illegali? In primo luogo, impegnarsi su un percorso di "diligenza", previsto sia dal FLEGT che dal Lacey Act. E 'il termine legale che sancisce l'impegno dell'impresa ad assicurarsi di ridurre al minimo il rischio di acquisto di prodotti vegetali che sono stati raccolti o scambiati illegalmente.
Esempi di diligenza nell'acquisto dei prodotti in carta:
- Porre domende precise come: siete in grado di ricostruire e tracciare l'intera filiera? Quanto è diffuso il taglio illegale nella foresta o nella regione di origine? Quali misure sono stati messe in atto per evitare la presenza di fibre provenienti da taglio illegale?
- Determinare il livello di rischio della foresta di origine. La regione di origine è indicata da fonti credibili come sospetta di un alto tasso di deforestazione illegale? Sono in corso campagne ambientaliste che indicano un fattore di rischio? Se è sì, confrontare il rischio di un'inconsapevole formitura di fibre illegali con la propria policy di gestione del rischio. Se le risposte dal fornitore alle domande poste non soddisfano i livelli di rischio tollerabili, allora è il caso di cambiare fornitore o regione di fornitura.
- Adottare una policy generale di acquisto per i prodotti di origine forestale. Stabilire una politica di acquisto di prodotti forestali che rifletta i propri valori aziendali e contenga elementi di salvaguardia ambientale e sociale. Tale policy può essere una buona base per evitare rischi. La formazione dei dipendenti sulla propria policy e l'esistenza di sistemi interni di incentivi possono effettivamente ridurre il rischio.
- Acquistare carta certificata FSC. Vi sono molte certificazioni presenti sul mercato, ma in molti casi la presenza di un bollino non significa di per sé che la carta sia di origine legale, soprattutto se i sistemi di verifica dello schema di certificazione non sono robusti o i paesi di origine hanno una governance debole.
- Condurre periodiche analisi delle fibre. Testare periodicamente i campioni di prodotti di carta si acquista, e testare sempre i campioni di nuove carte offerte dai fornitori. Queste verifiche possono rivelare fibre sospette e fornitori poco attendibili. Le analisi delle fibre non hanno costi proibitivi, e vi sono diversi laboratori laboratori indipendenti in grado di realizzare questo tipo di ricerche, tra cui:
- Integrated Services carta, Inc. (Stati Uniti) http://ipstesting.com/T401FiberAnalysis/tabid/153/Default.aspx
- Istituto di Paper Science and Technology, Technical University di Darmstadt (Germania) http://www.pmv.tu-darmstadt.de/dienste_pmv/index.en.jsp
- Innventia (Svezia) http://www.innventia.se/templates/STFIPage____6968.aspx
- Econotech (Canada) http://www.econotech.com/services/pulp_paper_test.php
Commenti
andrea (pensieronatura.blogspot.com) 0 sarebbe bello se le aziende in questione seguissero almeno uno di questi punti e non solo la convenienza economica... Martedì 01 Marzo 2011, 23:13 ReplicaNome *
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