"Sinceramente non capisco cosa ci sia di volgare in quella fotografia.
Non mi sembra che la frase “QUESTO PUO’ ESSERE TUO” si riferisca al deretano della ragazza e comunque, il suddetto, sarà stato concesso all’obiettivo del fotografo proprio dalla ragazza stessa.
Lo slogan ha molteplici chiavi di lettura e lo scopo del messaggio è proprio quello di provocare una reazione in chi lo legge. Se voi avete una percezione del messaggio SBAGLIATA e VOLGARE (lo scopo è quello di vendere uno spazio pubblicitario che si trova sulla parete di uno stabilimento balneare) è solo un vostro problema.
Un consiglio: se volete opporvi alla mercificazione del corpo femminile non utilizzate “mail bombing” verso chi, secondo il vostro insindacabile giudizio, può aver urtato la vostra sensibilità (peraltro facendo copia/incolla dello stesso testo), ma cercate di farvi strada con un altro strumento più pacifico: IL DIALOGO"
Ed ecco la controrisposta di Francesca:
"Sarebbe passato di qua se non le fossero arrivate molte mail?
Donne Pensanti è un social net (http://donnepensanti.ning.com) di cui le ho lasciato indicazione anche in mail, per cui direi che siamo nativamente predisposti al dialogo. Le pongo, per iniziare, alcune domande a cui ci piacerebbe avere una risposta: il deretano e la vendita di spazi pubblicitari in che connessione sono? lei ci conferma che non avete giocato sull’ambiguità del messaggio culo-vendita? non crede che in tempi tanto gravi nel messaggio che viene inviato sul femminile, pubblicità come queste non siano svilenti e pericolose come dice il Presidente?
Per quanto riguarda l’assenso della padrona del sedere, nei confronti della foto, mi sembra che il focus non sia questo: come uomo di pubblicità sa meglio di me che è l’unione del sedere e del messaggio: “questo può essere TUO” a generare il sospetto che abbiate volontariamente giocato sull’ambiguità di cosa può essere tuo. Immagino che le siano arrivate molte mail, per ciò credo che non si tratti di un insindacabile giudizio di una persona (io che scrivo) ma del disgusto provato da molti di fronte a una pubblicità così offensiva e lesiva dell’immagine femminile.
Mi meraviglio inoltre del Comune di San Remo e della Commissione Pari Opportunità che nulla fa per evitare questi messaggi distorti.
Essere in democrazia non significa mancare di rispetto agli altri perché, come dicevano saggiamente gli antichi: la nostra libertà finisce dove comincia quella degli altri
Mi permetto di aggiungere due considerazioni personali:
- Come si fa a dire che lo slogan "questo può essere tuo" con un sedere in bella mostra non si riferisca in qualche modo al sedere medesimo giocando piuttosto esplicitamente sull'ambiguità delle immagini?
- Come si fa a dire che l'invio di una mail non è uno strumento pacifico e di dialogo? E come avrebbero dovuto far sapere all'azienda la loro opinione tutte le persone che si sono sentite urtate dalla loro pubblicità,usando un piccione viaggiatore? Se il testo è sempre uguale, inoltre, evidentemente è perché molte persone ne avranno condiviso i contenuti! Oltretutto, attraverso la possibilità di inserire un commento pubblico al post, il blog di Donne Pensanti è già di per sè uno strumento di confronto, in cui l'impresa ha l'incredibile occasione di spiegare i propri comportamenti ed ascoltare il parere dei fruitori della sua comunicazione. La Rete è dialogo, e il dialogo prevede anche la critica e il dissenso. E' comunque una grande opportunità per capirsi e per migliorarsi, soprattutto per le imprese.
La proposta di Francesca è ora quella di scrivere al Comune di San Remo e alla Commissione Pari Opportunità. Partecipate alla discussione in corso dove sono stati postati i sopracitati commenti per intervenire e dire la vostra.
Per restare aggiornati potete inoltre seguire la pagina facebook di Vita da streghe - che si è rivelata fin da subito un ottimo strumento di cassa di risonanza per le inziative in Rete - su cui cercherò di condividere altre news in merito.