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Occhio allo stregone

Creato il 18 maggio 2011 da Musyoka
Occhio allo stregone
Incontro con un witchdoctor: stregone, o supposto tale. Sono diffidente sin dal principio, ma non gli chiedo niente riguardo il mio futuro (non ci credo, ma non si sa mai...). Sono solo curioso di vedere se, come mi era stato detto, quest'uomo può leggere il mio passato. Brucia dell'incenso, guarda in uno specchio agitando un arnese rosso, come una palla con manico contenente grani o altro all'interno sì da rumoreggiare alla stegua di uno strumento musicale. Mi fornisce delle informazioni, chiedendomi di confermare, ed effettivamente corrispondono, sebbene in modo piuttosto generico, a verità. Mi dice che mi è stato fatto un malocchio e che uno spirito malvagio alberga nel mio corpo: se confermo, lui potrà liberarmene. Voglio vedere sin dove mi porta, così, senza reale convinzione, confermo. Per liberarmi dal maligno, gli servono degli oggetti che io gli procuro: 12 uova, 12 candele, un ago, una lametta, 4 bottiglie di soda, una d'acqua minerale, un giornale. Comincia l'esperimento col mostrarmi i segni della presenza in me dello spirito maligno. Nella stanza semioscura, alla fioca luce d'un vecchio lume, mi chiede di passare un'ampolla contro il mio petto, poi di strofinarvi sopra la mano: una luce fluorescente di un tenue celeste si muove sulla pelle. Lui dice che è lo spirito: non mi impressiona. Poi mi chiede di infilare l'ago in un uovo e di passargli uno ad uno le 12 uova dichiarando ogni volta la mia volontà di cacciare dentro le uova i corpi estranei presenti nel mio corpo, sputando prima tre volte su ogni uovo. Sto al gioco. Mette le uova dentro due fogli di giornale, dopo avervi strofinato ciascuna delle 12 candele, quindi mi chiede di poggiare il piede destro sopra l'involucro. Prende la lametta e mi fa un piccolo taglio sul dorso del piede, poi mi chiede di calpestare, finchè tutte le uova all'interno dell'involucro non siano frantumate. Mi chiede di sedermi un pò distante mentre apre l'involucro. Lo vedo agitare l'impasto, quindi mi chiama per mostrarmi cosa contiene: sono oggetti minuscoli, quali una bottiglietta, una lametta, un cofanetto, una cordicella con 7 nodi, un dente, un profilattico annodato e un messaggio chiuso dentro un rettangolino di stoffa sigillato. Tralascio di spiegare cosa dovessero simboleggiare (basta un pò di immaginazione), ma impossibile credere che stessero dentro il mio corpo e poi dentro le uova! Mi invita a leggere il messaggio: c'era dentro il prezzo pagato per il maleficio, circa 260 euro più alcuni capi di bestiame. Ma il mio nome era lì scritto in modo corretto, e la sola spiegazione logica era che gli fosse stato rivelato da qualcuno che mi conosceva già, magari la stessa persona che aveva organizzato l'incontro. Rimaneva ancora l'ultimo passo: espellere lo spirito, che avevo visto prima agitarsi in me. L'uomo mi invita ad aprire la bottiglia d'acqua, berne un sorso e poi passargliela. Ne beve anche lui un sorso dietro di me, che sto seduto contro la porta e non posso osservarlo, poi mi restituisce la bottiglia chiedendomi di agitarla all'interno di un mantello rosso contro il mio petto. Quando la estraggo, l'acqua è diventata nera: la prova che lo spirito è stato espulso! Ma tutto l'imbroglio risulta evidente poco dopo: mi passa un foglio di carta bianco, per constatare che non reca nessuna scritta, ma, malauguratamente (per lui), dal lato sbagliato, e infatti mi chiede di girarlo. Troppo tardi! Avevo già notato in controluce delle lettere di un bianco fluorescente sull bianco cartaceo. Infine cosparge della cenere sul foglio e il messaggio appare chiaro: quale compenso per avermi liberato dal maligno, gli spiriti degli avi suoi hanno fissato il prezzo di 77.777 scellini (circa 700 euro). "Non pago, perchè non credo", è la mia secca risposta. E gli spiego pure il perchè.
Witchdoctors, stregoni: ragazzi, attenti alle truffe!

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Da Nadia Cinque
Inviato il 21 aprile a 12:08

Sono Nadia Cinque ed avevo letto un tuo testo bellissimo su un sito di scrittura intitolato LA VOCE e quando ho notato che era stato addirittura squalificato sono rimasta scioccata/incredula perche' era uno degli scritti piu' sacri/profondi che avessi mai letto ed ho cominicato a cercarti ma sei sparito ed e' difficile rintracciare le tue opere, il tuo nominativo e' stato disattivato, in altri luoghi i tuoi scritti cancellati...e' sparito quasi tutto di te e mi chiedo che fine hai fatto e se sei ancora attivo sulla rete..volevo ringraziarti ed augurarti buone cose! Ecco il testo a cui mi riferisco:

La Voce

E un fulmine squarciò l'immenso immantinente. E generò le stelle e le galassie, e le scagliò nella notte del Tempo. Tuonò la Voce: "Il mio nome è Javhè. In verità, esso è un non-nome: significa "Io sono", e non mi definisce. Non pronunciatelo, dunque, che lo fareste invano. Pecchereste. Per ignoranza, pecchereste: voi non sapete chi siete, nè cosa, nè come. Quale che fosse il credo, erroneo sarebbe, fallace. Questo è il peccato: che vi crediate buoni o cattivi, belli o brutti, grandi o piccoli, fragili o forti, umili o alteri, saggi o stolti, stupidi o intelligenti, furbi o ingenui, avari o generosi, onesti o disonesti, attivi o indolenti, miti o violenti, innocenti o colpevoli egualmente fallireste. E se non vi è dato conoscere voi stessi, come potreste conoscere l'Essere, che diverso non è dal Non-Essere? Come conoscere e dire di Dio? Perciò vi ammonisco: non nominate il mio nome invano! Come Io non definisco me, così voi neppure definite voi stessi, nè alcuno. Affidate sereni il vostro "essere-non essere" al divino mistero: "io sono" è il peccato, il vostro nemico invisibile. Non meno reale è il sogno della veglia, e questa non meno di quello irreale". Così parlò il Verbo, agli albori del Tempo, al genere umano. E lo fece, anche Lui, invano.

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