Ocse, "L'Italia non cresce"
L’organizzazione internazionale: “Per le pensioni si spende di più”
Lo scenario italiano descritto dall’Ocse non lascia intravedere nulla di buono per l’Italia, dove, nonostante si lavori di più rispetto che in Francia, Germania e Gran Bretagna, la produzione non cresce, se è vero, come è vero, che l’indice in Italia segna un +0,1% dopo una crescita che aveva fatto segnare il 2,3% nell’anno precedente: praticamente un abisso di differenza.
Dati forse sin troppo burberi per l’Italia, dove si lavora più che in altri paesi, Giappone compreso. Nel Belpaese, infatti, nel 2010 si è lavorato per 1178 ore, con un aumento di 6 ore, rispetto ad una media Ocse di 1749 ore. La spesa per le pensioni italiane è lievitata, dal 1990 al 2007 del 38,9%, dove la media Ocse è del 14,5%.
Il tasso di povertà italiano (11,4 %) è in linea alla media Ocse (11 %). Peggio fanno Spagna (13,7 %) e gli Stati Uniti (18,9 %). In Francia il tasso di povertà è del 7,2% e in Germania all’8,9%, il tasso più basso è in Danimarca con il 5,4%. Secondo la definizione che la stessa Ocse dà, il tasso di povertà è la percentuale di famiglie che dispongono di redditi inferiori di almeno il 50% a quello mediano.