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Ocse: in calo il tasso di povertà tra gli over 65, mentre i precari avranno pensioni da fame

Creato il 26 novembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Il tasso di povertà in Italia tra gli anziani è in calo. E’ quanto emerge dai dati del rapporto Ocse “Pension at a Glance 2013″.

Uno scatto del sito job.befan.it

Uno scatto del sito job.befan.it

Nel 2010 gli over 65 poveri sono l’11%, contro il 14,5% del 2007 e contro il 13% del tasso di povertà medio nazionale. Nei paesi Ocse il tasso di povertà degli over 65 e’ del 12,8% nel 2010, contro il 15,1% del 2007 e l’11,3% del tasso di povertà medio. L’11% dell’Italia e’ in linea con quello del Belgio, con il 10,5% della Germania e peggio del 5,2% della Francia.

In Italia gli over 65 anni hanno guadagnato in media 23.306 dollari l’anno, sopra la media Ocse di 21.480 dollari. La percentuale sul reddito nazionale è del 93,3%, contro una media Ocse dell’86,2%. Il reddito previdenziale più alto è percepito negli Usa ed è di 32.821 dollari, seguito dal Canada con 31.690 dollari. Il più basso è quello del Messico con 7.088 dollari, seguito dall’Estonia con 10.135 dollari. Percentualmente il reddito Usa è del 92,2% e quello del Messico è del 95,8%.

Chi entra oggi nel mercato del lavoro, invece, dovrà aspettarsi una pensione più bassa rispetto agli standard attuali, con un autentico rischio povertà per i precari. E’ la conseguenza delle riforme delle pensioni approvate negli ultimi vent’anni in buona parte dei paesi Ocse, secondo quanto emerge dal rapporto “Pensions at a Glance”, redatto dall’organizzazione di Parigi. “Lavorare più a lungo potrebbe aiutare a compensare parte delle riduzioni”, si legge nel rapporto, “ma, in generale, ogni anno di contributi produce benefici inferiori rispetto al periodo precedente tali riforme”, sebbene “la maggior parte dei paesi abbia protetto dai tagli i redditi più bassi”.

I contributi previdenziali in Italia sono al top dell’area Ocse. I contributi previdenziali in Italia infatti nel 2012 sono al 33% del totale lordo della retribuzione, complessivamente pari al 9% del Pil e al 21,1% del totale delle tasse. La media Ocse e’ del 19,6%, pari al 5,2% del Pil e al 15,8% del totale delle tasse.

I salari italiani sono al di sotto della media Ocse. In media in Italia nel 2012 un lavoratore percepisce 28.900 euro, pari a 38.100 dollari, al di sotto dei 42.700 dollari medi dell’Ocse, sui quali pesano i 94.900 dollari degli svizzeri, i 91 mila dollari dei norvegesi, i 76.400 dollari degli australiani, i 59 mila dollari dei tedeschi e i 58.300 dollari degli inglesi, superiore ai 47.600 dollari degli statunitensi. Ai livelli piu’ bassi i messicani con 7.300 dollari e i 12.500 dollari degli ungheresi. (AGI).

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