L’Italia è il Paese Ocse con gli insegnanti più anziani, con un’età media di 48,9 anni e oltre il 50% di over 50. Lo riferisce uno studio dell’organizzazione parigina sulle condizioni di lavoro nella scuola. Nel nostro Paese, infatti, il 39,2% degli insegnanti di scuola primaria e secondaria ha tra 50 e 59 anni, e l’11,1% ne ha 60 o più. Gli insegnanti under 30 sono appena l’1%, quelli under 40 il 16,7%. La situazione è simile anche per i presidi, con 57 anni di età media. E’ quanto rileva l’indagine Talis dell’Ocse, resa nota oggi a Parigi.
(liboriobutera.com)
Lo studio Ocse sugli insegnanti. Secondo una ricerca Ocse, riguardante l’età degli insegnanti, l’Italia risulta essere la più “vecchia”, con un’età media di 48,9 anni ed oltre la metà dei docenti over 50. Nella scuola primaria e secondaria, inoltre, il 39,2% degli insegnati ha tra i 50 ed i 59 anni, mentre l’11,1% ha 60 anni o più. La situazione è simile anche per i presidi: con 57 anni di età media, l’Italia è seconda solo alla Corea (58,8) e a pari merito con il Giappone. Oltre l’85% dei presidi italiani ha più di 50 anni, e il 46,5% ne ha più di 60.
La fiducia e la soddisfazione degli insegnanti italiani. Gli insegnanti italiani sono soddisfatti del loro lavoro e sentono di riuscire a motivare gli studenti anche nei contesti più difficili. Pensano tuttavia che l’insegnamento non sia valorizzato nella società. L’87% dei docenti Italiani di secondaria di I grado ha fiducia nelle proprie capacità di saper motivare gli studenti che hanno scarso interesse per le attività scolastiche (70% Paesi Talis, 71% Paesi Ue); il 98% sente di saper portare gli studenti a credere nelle loro capacità di raggiungere buoni risultati (86% Paesi Talis). La grande maggioranza degli insegnanti italiani (94%) afferma che tutto sommato è soddisfatta del proprio lavoro (91% media Paesi Talis). In contrasto con queste dichiarazioni, l’88% degli insegnanti italiani percepisce che l’insegnamento è scarsamente valorizzato nella società (69% Paesi Talis, 81% Paesi UE), percezione condivisa dal 92% dei nostri dirigenti scolastici (56% Paesi Talis). Invece, in Finlandia, nei Paesi Bassi, Singapore e Alberta (Canada) una percentuale tra il 40-68% dei docenti sente che l’insegnamento è adeguatamente valorizzato.
Questa percezione negativa sembra diminuire allorché aumenta la partecipazione degli insegnanti ai processi decisionali a livello di scuola.
(ansa.it)