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Oculus culus, culus chi non lo dice

Creato il 04 giugno 2014 da Cannibal Kid
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OCULUS CULUS, CULUS CHI NON LO DICEOculus – Il riflesso del male (USA 2013) Titolo originale: Oculus Regia: Mike Flanagan Sceneggiatura: Mike Flanagan, Jeff Howard Cast: Karen Gillan, Brenton Thwaites, Rory Cochrane, Katee Sackoff, Annalise Basso, Garrett Ryan, James Lafferty, Miguel Sandoval, Kate Siegel Genere: horrorino Se ti piace guarda anche: La madre, Paranormal Activity
Sono appena uscito dal manicomio. O, per essere più politically correct, dal centro di salute mentale o come altro preferite chiamarlo, tanto la sostanza non cambia. Mi sono fatto anni lì dentro perché ho avuto un trauma da ragazzino. Non mi sono mai ripreso dalla visione di Shining di Stanley Kubrick e sono andato del tutto fuori di testa. Non c’è stato altro da fare che rinchiudermi. Chi devo ringraziare per questo? Mia sorella, che me l’ha fatto guardare quando avrebbe dovuto immaginare che ero troppo piccolo per una visione del genere. Invece lei che all’epoca era una teenager se l’è visto tranquilla e io, che ero solo un bimbettominkia, ho avuto gli incubi per anni. Adesso però tutto questo non importa più. È tutto alle mie spalle. Finalmente sono fuori dal manicomio e sono pronto per iniziare una vita nuova. Una vita senza traumi.

OCULUS CULUS, CULUS CHI NON LO DICE

"Abbracciami, figlia mia!"
"Ma col cazzo! Con quella faccia di sicuro mi stai preparando un brutto scherzetto..."

Chi mi viene a prendere fuori dal centro di salute mentale? Eccola lì, mia sorella. Tranquilla come al solito. La prima cosa che mi dice è che posso stare a casa sua per un po’. Lì per lì mi sembra una buona idea, peccato che non immaginassi ciò che mi aspettava. Una volta entrati nel suo appartamento, mia sorella chiude la porta a chiave e accende la televisione. Schiaccia il tasto play sul telecomando di un vecchio videoregistratore che mi sembra stranamente famigliare. Pensavo che nessuno avesse più ancora un videoregistratore in casa. Persino io al manicomio i film ormai li vedevo direttamente in streaming sul computer, anche se lì l’accesso a internet era limitato e tutti i siti porno bloccati. Sono dovuto crescere senza mai andare su YouPorn. Grazie tante anche per questo, sorellina! Il rumore preistorico del nastro del VHS che gira innesta subito nella mia testa antichi ricordi. Quando vedo partire le immagini sullo schermo di quell’auto in mezzo alle montagne accompagnate da quella musica inquietante, sono di nuovo un bambino spaventato. È come se tutti quegli anni di terapia e di incontri con gli strizzacervelli fossero stati spazzati via in un attimo. Mia sorella ha intenzione di farmi vedere Shining di nuovo, dopo tutto quel tempo, e non è uno scherzo. Dice che è l’unico modo per poter andare avanti con la mia vita. Se lo dice lei che la mia vita finora me l’ha rovinata, come darle torto?
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Paralizzato dalla paura, forse più di mia sorella che del film, non oppongo resistenza e mi siedo sul divano. Devo affrontare la visione di Shining, ancora una volta, e questa volta non doveva andare come tanti anni fa. Ma cos’era successo, poi, quella prima volta che lo guardai? La mia mente ha rimosso tutto e ora, man mano che il piccolo Danny con il suo triciclo percorre nuovamente i corridoi inquietanti dell’Overlook hotel, io ripercorro quanto capitato a me allora. All’improvviso mi rendo conto di ciò che era successo. Capisco perché quel momento ha cambiato la mia vita. Durante la visione di Shining da bambino me l’ero fatta addosso dalla paura. Mi ero cagato nelle mutande, letteralmente. Da allora, mi sono sempre considerato un cagasotto e non sono mai riuscito a superare ciò. Fino ad ora. Adesso ho rivisto Shining e sì, qualche brivido me l’ha fatto venire ancora, più che altro per i ricordi legati al passato. Però sono riuscito ad arrivare a fine visione con le mutande pulite. Evvai, ce l’ho fatta. Mia sorella aveva ragione. Questo era l’unico modo per superare quanto capitato. L’unico modo per lasciarmi il passato alle spalle.

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"Questa foto di me senza trucco forse è meglio se non la carico su Instagram."

Per provare che sono diventato un uomo, che non sono più il cagasotto di un tempo, dopo Shining mia sorella mi ha proposto la visione di un altro horror, questa volta una pellicola recente, Oculus – Il riflesso del male, considerato da alcuni uno dei film di paura più terrorizzanti degli ultimi tempi. Le cose durante la visione non sono andate bene. La pellicola mi ha fatto cagare. Questa volta però non dalla paura. Mi ha fatto cagare, perché mi aspettavo un filmone e invece è solo un horrorino medio come tanti, interpretato bene dalla parte femminile del cast, con la rivelazione Karen Gillan e un'inquietante Katee Fuckoff Sackoff, e maluccio dalla parte maschile, con i modesti James Lafferty della serie One Tree Hill e Brenton Thwaites che sembra il fratello di Elena di The Vampire Diaries ma ancora meno espressivo. E ce ne va. Oculus è un film che ci mette parecchio a carburare e la prima parte è piuttosto banalotta. Man mano che la visione procede, a un certo punto l’alternanza tra presente e passato si fa avvincente e il film cresce. L’impressione però dura poco, poiché nella parte finale l’intreccio si risolve in maniera scontata e deludente. Peccato, perché l’inquietudine dello specchio poteva essere realizzata in maniera più efficace e l’alternanza presente VS. passato, per quanto realizzata attraverso un buon montaggio, avrebbe meritato un maggiore approfondimento psicologico. E soprattutto serviva più tensione. Lo dice uno che dai film horror, dai buoni film horror, è rimasto traumatizzato a vita e che invece, con questo Oculus, si è trovato di fronte a una pellicola incapace di provocare anche solo mezzo incubo. Non sono queste le visioni dell’orrore cui sono abituato. Io voglio un film horror in grado di traumatizzarmi al punto da farmi finire al manicomio di nuovo. Un film horror capace di farmela fare addosso. Letteralmente. (voto 5,5/10)

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