" odorava di dignita' "
Creato il 09 gennaio 2012 da Sandra
"Mercoledì 11 gennaio 1950. Modena, centro città, via Emilia lato nord.
Lei è tesa, preoccupata, ansiosa. E' andata a trovare sua madre che abita vicino alla stazione, in via Palestro al 19.
Deve rientrare a casa ed ha una certa fretta ..."
Inizia in questo modo un mio post dello scorso anno, di questi giorniParla dei sei ragazzi delle Fonderie Riunite, sei operai trucidati dai celerini il 9 gennaio 1950 a Modena ... esattamente sessantuno anni fa, oggi. La ragazza che affannosamente cerca di attraversare la strada è la mia mamma.La si vede qui a sinistra ritratta proprio in via Emilia da un fotografo di strada, alcuni mesi dopo ... nel carrozzino ci sono io.Mio babbo era un operaio con qualifica di "saldatore specializzato" e mi ha raccontato tante volte, fin da quando ero ragazzina, del tiro al piccione di quel giorno.Lo rivedo sulla sua bicicletta, borsa con il pranzo appesa alla canna, pedalare verso la fabbrica , con ogni tempo atmosferico.Lui e la sua vecchia bici. Lui e le sue ruvide mani callose. Lui e lo spazzolino che usava per grattare via il nero dalle unghie. Lui e il suo cappottino di lana spigata. Lui e lo strato di fogli di giornale sotto il maglione. Lui e il suo "padlèin" (tegamino doppio a chiusura ermetica) per riscaldare a "bagno-maria" il pranzo che mamma gli aveva cucinato.Alcuni giorni fa un amico (grazie Massimo)mi ha inviato via mail il testo di una lettera scritta dal figlio di un operaio Fiat: ho rubato lì il titolo di questo post.In questi giorni di grandi cambiamenti per il mondo del lavoro e non solo, in questo giorno di memoria, ...rileggerla mi ha fatto ricordare e riflettere.
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