ODORE DI CHIUSO - Marco Malvaldi

Creato il 14 giugno 2013 da Lalettricerampante
Adesso ditemi come faccio.  Ho finito l'ultimo romanzo di Malvaldi che ancora mi mancava da leggere e so già che a breve cadrò in una crisi d'astinenza. Ne ho rimandato la lettura a lungo, lasciandolo lì, sul comodino, a guardarmi, proprio perché sapevo che finché non scriverà qualcosa di nuovo non entrerò più nel suo mondo e nel suo fantastico stile. Lo so, può sembrare esagerato... ma sono sicura che chi ha letto almeno un romanzo di Malvaldi, che sia della saga del BarLume o un'altra delle sue opere, capisce perfettamente quale sia il mio stato d'animo del momento.
"Odore di chiuso" era quello che mi incuriosiva di più (e forse proprio per questo l'ho lasciato per ultimo), perché non è ambientato nei giorni nostri ma alla fine dell '800.  Siamo sempre in Toscana, certo (non riesco a immaginare un romanzo di Malvaldi ambientato da qualche altra parte), ma è una Toscana un po' diversa che si scontra con i problemi dell'epoca: l'unità d'Italia, la caduta in disgrazia di certe casate, il ruolo della donna non ancora così ben definito, i pregiudizi... che poi forse tanto diversi da quelli di oggi non sono. A far da sfondo c'è, come sempre, un giallo, con relativa indagine e relativi colpi di scena. Che non sono mai così tanto ben approfonditi come uno si aspetterebbe da un romanzo con questa etichetta, ma che fungono da palcoscenico perfetto per tutta una serie di incredibili personaggi.
Siamo a Roccapendente, nel castello che il barone Bonaiuti abita con la sua famiglia: ci sono i due figli maschi, Gaddo, poeta dilettante che sogna di incontrare il grande Carducci, e Lapo, la cui attività principale è sperperare i soldi di famiglia nel casino del paese; c'è la figlia Cecilia, ragazza di incredibile intelligenza ma destinata, in quanto donna, a nasconderla; la vecchia baronessa Speranza e le sue dame di compagnia; le due cugine zitelle e il loro piccolo, fastidiossimo cane. Accanto a loro si muove la servitù: la fantastica cuoca, la procace cameriera Agatina e il maggiordomo Teodoro. Al momento, nel castello ci sono anche due ospiti: il fotografo Ciceri e il famosissimo Pellegrino Artusi, il famoso autore del libro di cucina "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene". Tutti personaggi bislacchi, che diventano ancor più bislacchi se messi di fronte all'omicidio e alle indagini che ne conseguono.
Dirvi qualcosa in più della trama non avrebbe tanto senso, perché questo è uno di quei libri che vanno letti così, senza bisogno di informazioni aggiuntive. Anche perché, come vi dicevo già prima e come ho sempre detto in ogni recensione di un romanzo di Malvaldi, la trama non è fondamentale, serve solo a permettere all'autore di sbizzarrirsi, con i personaggi e, soprattutto, con lo stile e le parole. Uno stile che in Odore di chiuso tocca secondo me il suo apice. Ho riso tantissimo, fino alle lacrime, stupendomi ogni volta della genialità che sta dietro a ogni situazione e ogni singola parola.
Il libro ti prende fin dalla prima pagina e ti tiene incollato alle sue pagine finché non sei arrivato alla fine. E quando ci arrivi, non importa che sia notte fonda, che tu sia in ritardo a un appuntamento, che tu debba andare a lavoro o  fare qualunque altra cosa, perché per un momento ti renderai conto di volerne ancora, di volerne di più e proverai un senso di vuoto che sembrerà incolmabile (soprattutto se hai già letto tutti gli altri Malvaldi).
E poi, pur non volendolo, ti troverai per forza a pensare al tuo scrittore preferito, che fa la pipì contro un portone.
Titolo: Odore di chiuso Autore: Marco Malvaldi Pagine: 198 Anno di pubblicazione: 2011 Editore: Sellerio ISBN: 978-8838925443 Prezzo di copertina: 13,00 € Acquista su Amazon: formato brossura: Odore di chiuso formato ebook:Odore di chiuso (La memoria)

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