Mi tolgo un piccolo sassolino nella scarpa riguardo alle discussioni intorno ai siti di Deal, e mi auguro che quello che scrivo sia utile a tutti.
Innanzitutto, datevi un’occhiata a quello che ha scritto Altroconsumosulle lamentele degli utenti legati alle offerte dei siti di Deal tipo Groupon,, Letsbonus ecc. (segnalo anche la risposta di Groupon in proposito)
Anche in questo blog, in altre occasioni, abbiamo parlato delle offerte tipo deal del giorno, evidenziandone pregi e difetti. Ora, dall’inchiesta di Altroconsumo pare che ci siano molte lamentele in proposito riguardo alla qualità dei servizi offerti, soprattutto in ambito medico-sanitario-benessere, quando vengono fatti degli acquisti in offerta, spesso con prezzi davvero stracciati. E su questo siamo d’accordo, anch’io personalmente mi sono trovato ad acquistare ad esempio una cena in ristorante e ho pensato di non avre fatto un buon acquisto cogliendo quell’offerta.
Non sono d’accordo, invece, su additare i vari Groupon e simili come i colpevoli di tali disservizi: è evidente che ogni azienda fa i suoi interessi, ma nel caso specifico mi è sembrato che l’articolo di Altroconsumo servisse più che altro a fare pubblicità a loro in quanto veri o unici supposti difensori degli interessi dei consumatori.
Facendo una analisi più “a freddo”, abbiamo che:
- Da un lato, i siti di Deal spesso impongono al negoziante che vuole farsi promozione delle tariffe allucinanti (ho sentito che possono arrivare a trattenersi anche il 50%). Questo rende il servizio offerto molto poco conveniente per il negoziante, che ci va in perdita di sicuro. L’unico motivo che lo spinge ad accettare l’offerta è la possibilità di fare nuovi clienti e di ottenere visibilità. O che magari almeno una parte dei clienti rinunci a utilizzare il coupon!
- D’altra parte, chi vende un servizio o prodotto in offerta si trova a dover gestire centinaia di richieste molto rapidamente, e questo porta a che facilmente si possano avere disservizi. Fai arrivare 2 persone ad uno sportello e saranno servite bene, fanne arrivare 100 tutte insieme e di certo capiterà qualche problema, questa è esperienza comune. E’ anche vero che il negoziante dovrebbe in qualche modo “prepararsi” all’arrivo di tante richieste. Quindi alla fine tra i “bravi dealer” c’è chi riesce a usare bene la visibilità ottenuta nell’offerta, e chi non riesce a dare un buon servizio, e questo va tutto a proprio discapito, perchè il dealer perde l’unico bene che avrebbe conquistato con il deal, cioè il nuovo cliente.
Poi ci sono i “dealer furbetti”, cioè quelli che ti offrono un servizio diminuito, incompleto, di prova, o in qualunque maniera non corrispondente a quello che ti aspettavi quando hai fatto l’acquisto: in questo modo loro risparmiano, non vanno in perdita e allo stesso tempo magari riescono a guadagnare qualche cliente nuovo, pur perdendone molti, insoddisfatti.
Ora, se vogliamo ricercare le responsabilità nelle “falle” di questo sistema di deal, direi che vanno in qualche modo ripartite anche quelle:
- Il sito dei deal spesso sponsorizza delle offerte inducendo il cliente a credere che siano servizi o prestazioni “normali”, ossia in cui il prezzo che si paga corrisponde allo stesso servizio che si riceverebbe se non fosse in offerta. Se però noi, da clienti, andiamo a leggere bene quello che si offre, ci accorgeremmo che c’è scritto, sempre, a quali condizioni si eroga l’offerta, e spesso le durate dei trattamenti sono più corte, le cene non prevedono le bevande, i viaggi si possono fare solo in certi periodi, ecc. ecc.
- Il negoziante o il fornitore di servizi in offerta alle volte non rispetta le clausole dell’offerta stessa. Ed è qui che dovremmo poterci imporre, e in questo caso la responsabilità su chi ricade? Sul fornitore del servizio? Sul sito di Deal che non controlla che gli accordi vengano rispettati? Boh. Ditemi voi se, come, e su chi si riesce a rivalersi..
Il vicepresidente dell’Ordine dei medici di Roma, ad esempio, si lamenta delle offerte sanitarie e dice che crea una idea di “salute in saldo”.. siamo d’accordo, ma la responsabilità in quel caso è del sito dei deal o piuttosto di quei medici e quei centri che hanno fatto quell’offerta?
Infine, in parte sta anche a noi saper usufruire degli sconti: se un coupon ha validità 6 mesi, siamo proprio sicuri che vogliamo riscattarlo subito, quando tutti stanno chiedendo lo stesso servizio? come quando si crea una coda in un ufficio, sarà più probabile che verremo serviti male. E qui viene il punto: questo tipo di marketing si basa ANCHE sul fatto che ci dimentichiamo di sfruttare i coupon che abbiamo acquistato e che magari non usiamo subito. Non so se avete mai provato a fare un reclamo a qualche azienda (vedi Trenitalia), ma spesso è così: si è costretti ad aspettare per fare il reclamo, così va a finire che ci si dimentica.
Allora, visto che mentre scrivo si avvicina il Natale, per Natale cerchiamo anche noi di essere più buoni.. consumatori! tante volte restiamo “fregati”, ma nel nostro piccolo possiamo fare la nostra parte, cercando di fare acquisti consapevoli. Se siamo più attenti noi, anche chi ci offre un servizio dovrà essere più attento.
Donato