La partita pare essere un tira e molla tra un gruppo che deve assolutamente cedere asset per ritrovare stabilità patrimoniale - a Prisa fa capo l'importante quotidiano a tiratura nazionale El Pais - e i possibili interessati al business della pay tv che vogliono entrare sul mercato iberico, in ripresa ma pur sempre in sofferenza sul fronte dei consumi, investendo il minimo indispensabile.
La torta dei diritti televisivi, in particolar modo quella relativa al calcio e alla Liga (dove dominano club del calibro di Barcellona e Real Madrid), attrae tutti i grandi network televisivi internazionali. Non foss'altro perché partendo dal mercato locale si possono facilmente impostare piani di espansione verso i Paesi latinoamericani, un bacino d'utenza considerato potenzialmente eccezionale, in special modo nell'anno dei Mondiali di calcio che si terranno in estate in Brasile (e in prospettiva pure per le Olimpiadi di Rio del 2016).
Diritti, frequenze, canali e abbonati sono da tempo nel mirino di Rupert Murdoch, già leader del campo della pay in Inghilterra, Italia e Germania. La stessa Mediaset, rivale del tycoon australiano, vorrebbe giocarsi le sue carte per rafforzare il polo rappresentato da Telecinco e Cuatro. E per questo cerca l'asset con Telefonica, interessata a sua volta a imitare il modello anglosassone di BT, che ha comprato diritti tv del calcio investendo miliardi di sterline. Mentre la francese Canal+ vuole a sua volta allargare i confini nazionali.
Andrea Montanariper "MF-Milano Finanza"