Credo di avere già detto che durante i miei viaggi non compro souvenir, ma pezzi di storia. Mi piacciono quegli oggetti che abbiano da raccontare di vite passate, come i kilim, che sono lo specchio della cultura e del luogo in cui vengono prodotti.
Toccare un oggetto vecchio – non necessariamente antico – è come essere teletrasportati indietro nel tempo e nello spazio per imparare qualcosa di nuovo, fosse anche solo un’emozione.
Passeggiando per Pushkar, città santa del Rajasthan, mi è capitato di vedere in esposizione una serie di campane tibetane di straordinaria bellezza. Ce n’erano di diversi tipi: lucide e decorate ed alcune brunite, un po’ ammaccate e dal bordo irregolare.
La campana tibetana è un antico strumento musicale composto da una lega di sette metalli, che corrispondono ai sette principali pianeti.
Vengono utilizzate durante la meditazione ed alcuni tipi di massaggio, perché le onde prodotte risvegliano parti del corpo rimaste silenti, producendo un diffuso positivo a livello cellulare. In linea generale, più la campana è grande e svasata più il suono risulta grave, avendo effetto sui chakra bassi, e viceversa.
Il suono, prodotto muovendo il batacchio sul bordo della campana, varia in base alla proporzione dei metalli contenuti nella lega, dalla forma e dallo spessore. I metalli utilizzati sono l’oro (Sole), l’argento (Luna), il mercurio (Mercurio), il rame (Venere), il ferro (Marte), lo stagno (Giove) e il piombo (Saturno).
Scegliere una campana non è solamente una questione visiva. Se avessi dovuto decidere tra le molte esposte basandomi esclusivamente sull’estetica, ne avrei probabilmente acquistata una decorata e perfettamente liscia. Mentre quando il commerciante ha iniziato a farle vibrare, ho capito il suono era tutto. E’ stata la campana a scegliere me. Quando infatti ha iniziato a suonare quella giusta mi sono sentita attraversata da un’energia e un’emozione difficili da spiegare, in un solo istante ho compreso che quell’armoniosa melodia era perfetta per me ed il mio corpo, con tutte le imperfezioni dell’oggetto in sé, che certamente è stato accarezzato da molte mani.
Questo video mostra la differenza di suono tra le campane oltre al suo effetto pacificante.
Objects to remember
I think I have already said that during my trips I don’t buy souvenirs, but pieces of history. I like those things that have to tell about past lives, such as kilims, which are the mirror of the culture and of the place where they are produced.
Touch an old object – not necessarily ancient – is like being teleported back in time and space to learn something new, maybe just an emotion.
Walking in Pushkar, the holy city of Rajasthan, I saw in a shop a series of Tibetan bells of extraordinary beauty. There were various: some polished and decorated, others burnished, a little ‘dented with an irregular edges.
The Tibetan bell is an ancient musical instrument made from an alloy of seven metals, corresponding to the seven major planets.
They are used during meditation and some types of massage, because the waves produced awaken parts of the body remained silent, producing a positive spread on a cellular level. In general, more the bell is great the sound more severe, affecting the lower chakras, and vice versa.
The sound produced by moving the clapper on the edge of the bell, varies according to the proportion of the metals contained in the alloy, the shape and thickness. The metals used are gold (Sun), silver (Moon), mercury (Mercury), copper (Venus), iron (Mars), tin (Jupiter) and lead (Saturn).
Choose a bell is not only a visual issue. If I had to decide among the many exposed for the aesthetics only, I would have probably purchased a decorated and perfectly smooth one. When the merchant has begun to make them vibrate, I realized the sound was all over. Was the bell to choose me. When it started playing I felt a great power and an emotion, difficult to explain. In a moment I understood that the harmonious melody was perfect for me and my body, with all the imperfections of that object, which certainly has been cherished by many hands.