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Oggi bambini parliamo della libertà

Creato il 09 febbraio 2011 da Dallomoantonella

Oggi bambini parliamo della libertà

“Bambini  cari, oggi volevo parlare con voi della libertà.  Una  parola molto importante, molto celebrata, ma assai poco compresa .

Cominciamo  con il dire se un animale messo in una gabbia può essere considerato libero…cosa rispondete?”

“No,  maestro, non può essere considerato libero. Se sta in una gabbia  è naturale che non è libero”

“Giusto, allora possiamo dire che ogni forma di prigione  priva la persona o l’essere vivente qualsiasi  della propria libertà  di  movimento?  “ “Sì”  “  Ma lo priva solo della propria libertà di movimento?”

“No,  la persona messa  in prigione viene privata  anche  della  propria  libertà di scelta, cioè non è più libero di fare nulla, deve stare fermo sempre nello stesso posto, fare le cose che gli dicono di fare, e basta.”

“Dunque  la persona  che viene messa in prigione non è più  una persona normale,  perché le persone normali  e libere  possono decidere del proprio tempo, del proprio spazio, dei propri desideri, delle proprie necessità…è questo che intendete dire?”

“Sì, è questo che intendiamo dire. Una  persona messa in prigione è come un animale messo in gabbia, con la differenza che l’animale  soffre di meno  perché  ha meno  esigenze  di libertà  di noi uomini, di noi persone, di noi bambini…”

“Cosa intendi dire, caro Marco,  che  gli uomini sono diversi dagli animali   perché hanno un  grado di   consapevolezza/ragione   maggiore?  Perché noi persone abbiamo  un cuore e una mente  che ci fa sentire in maniera più dolorosa la privazione della libertà?”

“Sì,  l’animale agisce per istinto e per lui l’istinto è tutto; l’uomo agisce per ragionamento, per sentimento, e anche per istinto, ma non solo.  Non che gli animali non hanno sentimenti, anche gli animali hanno sentimenti, ma sempre per istinto, non per  coscienza e conoscenza…”

“Mamma mia,  che parole grosse, difficili,  conoscete; e sono contento  che voi le conosciate,   parole  come la coscienza e la conoscenza.  Cosa dunque  fa di un uomo  qualcosa di assolutamente  specifico?  Il suo essere in grado di  conoscere, di capire, di scoprire, di comprendere…in altre parole il suo cervello…giusto?”

“Sì, giusto”

“Bene, il suo cervello,  che non è un semplice  organo  meccanico  ma una macchina  complessa e  perfetta  che presiede il comportamento umano, ogni sua percezione, sensazione, stimolo e impulso.  A  seconda di quello che abbiamo nel cervello,  la persona è in grado o non in grado di fare determinate cose…  ossia  è il cervello che come   una stazione  di comando  detta  gli input,  le reazioni agli stimoli  e così via…

Questo motore così prezioso,  se è ben ordinato, funziona correttamente, se è mancante di qualche componente  chimico-organica o se sovra dosato della stessa,  ha invece  delle disfunzioni,  ha delle anomalie  celebrali,  dalle quali  conseguono  difetti comportamentali  dovuti non  a problemi  di natura etico-morale   ma a problemi  di natura meramente chimico-organica.   Ci siamo bambini,  comprendiamo questo ragionamento  o lo trovate troppo difficile?”

“No,  maestro, credo di avere capito;  se voglio fare la torta  e mi manca la farina senza la quale  la torta non può essere fatta, è ovvio che non potrò fare la torta o che verrà fuori una torta che  sarà una vera schifezza.  Così che se devo fare un dolce che richiede 100 grammi di  zucchero mentre io ne metto 6oo, è ovvio che alla fine farò un dolce immangiabile dal tanto risulterà zuccherato…”

“Brava Lucia,  ho visto che hai capito perfettamente.  Torniamo allora al problema iniziale della libertà.  Una persona che ha un problema cerebrale può essere considerata libera? E’ libera, per il solo fatto di non stare in prigione? E’ libera cioè di scegliere e vivere una vita normale?”

“No, non è libera, è malata, e chi è malato è condizionato dalla propria malattia. E’ come se fosse anche lui in una specie di prigione, cioè di obbligazione, di condizionamento, di   impedimento…”

“Perfetto, allora ci sono tanti tipi di prigioni; prigioni con le sbarre, prigioni senza le sbarre; ogni cosa produce una  costrizione,  priva la persona della propria  totale libertà…”

“Si, maestro,  è così, e allora  ci sono mille prigioni nel mondo…”

“Per esempio, Pietro?  Raccontiamone qualcuna…”

“Per esempio, la  povertà, perché ci impedisce di comprare quello che serve…”

“E poi ancora?”

“Per esempio,   quando  veniamo obbligati a fare quello che non vogliamo”

“E’ vero, anche quella è una prigione,  cioè quando  la volontà non è libera di dire di no sotto la minaccia  della morte, per esempio, come accade nelle guerre, durante le persecuzioni, quando si viene torturati, quando siamo oppressi, quando siamo degli ostaggi, quando siamo ricattati…”

“In che senso , maestro si può essere ricattati?”

“Quando per esempio  ci viene detto:  “O mi consegni i soldi o ti ammazzo il figlio…” questo è un ricatto,  cioè si chiede qualcosa di sbagliato  per non  essere causa  di qualcosa di ancora più sbagliato.”

“Come è complicato e doloroso il problema della libertà, signor maestro;   e pensare che quando siamo effettivamente liberi noi   nemmeno ci accorgiamo d’esserlo. Per noi è tutto così normale, tanto che buttiamo via il nostro prezioso tempo in cose banali e stupide, anche ingiuste, a  volte, mentre c’è chi muore per mancanza   vera  delle cose indispensabili…”

“E’ vero , bambini, ma ci siamo dimenticati di un’altra forma di prigione”

“Quale?”

“Quella di chi ha veramente tutto e non si contenta mai…”

“In che senso questa può essere una prigione?”

“Vedi, Luigi,  chi ha tutto e non si contenta mai è prigioniero   di se  stesso, del suo egoismo, della sua  sete di potere, della sua voglia di protagonismo, sempre e comunque…è disposto a sacrificare l’affetto dei suoi cari alla sua sete di  successo, al suo bisogno d’essere sempre in prima fila…è per natura un infelice che rende infelici le persone che gli stanno intorno…nemmeno si accorge  di quello che ha e che rischia di perdere.”

“Come si può essere così stupidi, maestro?”

“Solo l’uomo  può essere tanto intelligente e tanto stupido, nello stesso tempo.  Con la nostra   intelligenza possiamo fare cose grandi e belle, ma anche cose terribili e brutte.  Ma questo non è più un problema legato alla mancanza di libertà,  bensì legato  alla mancanza di valori.  Domani, bambini miei,  parleremo  dell’importanza dei valori, ossia della differenza tra il bene e il male.”

“Bene maestro, io però intanto dico che sono molto molto felice d’essere libero e ringrazio  le persone che mi vogliono bene perché  proteggono la mia libertà…”

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