Sto ultimando l’acquisto per alcuni biglietti, ho prenotato treno e l’hotel per un viaggio prossimo. Nel frattempo, oggi, c’è un sole meraviglioso, tanto che il cane non voleva rientrare stamattina, poiché si stava benissimo. In effetti quando mi sono alzata e ho visto che quelle brutte nuvole di ieri erano scomparse sono stata meglio anche io.
Nei vari regali di Natale fatti quest’anno (pochi e buoni), ho scelto di acquistare per alcune persone dei biglietti per il balletto. Vorrei conoscere di più il teatro, iniziare dalla danza mi pare un buon test. Diversi anni fa ho visto dal vivo uno spettacolo di una compagnia russa per conto dell’università, ma stavo lavorando alle riprese assieme ai miei compagni di corso, e tra una cazzata e l’altra, nell’osservare le persone che visionavano, molte cose di quel ricco parterre sono sfuggite. Allora consciamente ho scelto sulla base di alcune tendenze personali, di prendere i posti per Il Lago dei cigni.
Ieri sera guardavo alcune sequenze per entrare nel mood. Non facevo altro che ridere. Ero ragazzina quando ho assistito a uno spettacolo dove una giovane ballerina con un vestito rosso cangiante fece un botto a terra senza precedenti. Ero a Pescara, e in quel teatro, fu delirante: una intera fila di persone distrutta dalle risate come i peggiori dementi e immaturi esistenti sulla terra. Diciamo che vado per visionare la famosa morte del cigno e rifarmi con le musiche di Čajkovskij.
Intanto lascio qualche spezzone da visionare. Il primo video è la parte che preferisco: c’è tutto. E’ perfetto, adoro la velocità e il ritmo, il sincronismo e la sincronicità di ogni singolo passo effettuato. Nella seconda sezione, l’introduzione, ha una leggerezza invidiabile. Non oso immaginare che livelli di stress per arrivare a toccare quei punti di perfezione.
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Sono curiosa delle scenografie. I russi sono strabordanti, gli americani virano sull’intrattenimento.
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