A Pimentel ci sono andata un anno fa e quell’escursione in giornata la ricordo per almeno due motivi: le domus de janas e il passaggio dal jpeg al raw.
Tralasciamo il secondo aspetto, che pure sarebbe degno di nota e parliamo del primo. Le Necropoli di S’Acqua Salida e di Corongiu sono il classico esempio di piccolo tesoro a portata di mano ignorato dai più: mi hanno sinceramente colpita tant’è che mi pare d’averle visitate ieri, e invece no, era il 18 marzo 2012. Le cose laggiù non devono essere cambiate un granché: se chiudo gli occhi posso immaginare quella romantica desolazione in questa giornata quasi primaverile. Silenzio, brezza leggera, mare di pietra, ronzio di insetti che si preparano alla nuova stagione: tutto in mezzo licheni, vegetazione che si risveglia, camomilla ovunque e quelle magiche domus de janas che a toccarle ti parlano.
Andiamo per ordine.
Come si raggiunge il luogo
Da Cagliari ci si mette un’oretta circa, e prendendo la 131 non devi far altro che seguire le indicazioni fino a Pimentel che è un piccolo paesino che il nome rende unico nel suo genere. Se scegli di visitare la zona (siamo nella morbida Trexenta) durante gli esordi di primavera, che in Sardegna fa stagione a sé, tutto ti accoglie verde e indaffarato.
Se hai raggiunto il paese ti mancano pochissimi chilometri per arrivare alla necropoli: prendi la strada comunale per Guasila (dalla piazza del paese) e segui le indicazioni. La necropoli di Corongiu la trovi svoltando sulla prima strada bianca sulla sinistra, la necropoli di S’Acqua Salida prendendo la quarta stradina bianca sulla sinistra.
La necropoli
O forse dovrei dire le necropoli, perché sono due, e distano meno di 200 metri le une dalle altre. In mostra sono messe una quantità di domus sorprendenti, alcune ricamate con meravigliose incisioni in forma di protomi taurine che ancora oggi sono (leggermente) visibili. E’ probabile che mia figlia queste incisioni non potrà vederle, per questo fotografare (meglio senza flash, ma che te lo dico a fare) è un obbligo morale del sardo che ama la sua Sardegna.
All’ingresso di entrambe le necropoli non troverai nessun centro informazioni, nessuna guida e nessun biglietto da pagare e ad essere sincera non troverai nemmeno alcun ingresso alle necropoli: le domus appaiono così, un po’ per caso, quindi tieni ben allenato l’occhio perché si tratta di una sorta di caccia al tesoro!
Sono belle entrambe, ma S’Acqua Salida mi ha raccontato qualcosa di più: è un mare di pietra rosicchiata da muschi e licheni, le domus silenziose e in parte senza tetto accolgono acqua e umido, e là dove Madre Natura l’ha consentito, crescono margherite che sono il più palese simbolo di rigenerazione perché le domus son si luogo di morte ma soprattutto di rigenerazione: il rispetto che dobbiamo portare a questi luoghi è molto simile a quello che ci carichiamo sulle spalle quando visitiamo un cimitero, solo vecchio di millenni!
Si tratta di un’escursione che chi vive a Cagliari e dintorni può vivere in poco più di una mattinata: per dimenticarla però ci vorrà una vita intera!
Per info: http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=20760&v=2&c=2488&c1=&t=1
Pubblicato il 4 marzo 2013 by Kalaris in Itinerari magici, Sardegna