
Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Biodiversità il cui tema sarà "Acqua e Biodiversità" (ricordiamo infatti che il 2013 è stato eletto Anno Internazionale della Cooperazione Idrica) in accordo con la proclamazione, da parte della stessa Assemblea delle Nazioni Unite, del Decennio Internazionale per l’Azione ‘WATER FOR LIFE’ (2005-2015) e il Decennio della Biodiversità (2011-2020). Questa festività fu istituita dalle Nazioni Unite nel 1993, allo scopo di sensibilizzare e accrescere la consapevolezza su un tema importante e delicato come la diversità biologica, oggi sempre più a rischio. Inizialmente si celebrava il 29 dicembre, per ricordare l’entrata in vigore della Convenzione sulla Diversità Biologica. Dal 2000 la manifestazione viene invece celebrata ogni anno il 22 maggio.


Gli studi sull’accelerazione della perdita delle specie contribuiscono ad interrogarsi sempre più spesso sul perché tali perdite siano importanti e sull’esigenza di attivarsi in maniera concreta per conservare la biodiversità. Ciò che invece risulta drammaticamente chiaro è una riduzione complessiva delle popolazioni del 27% tra il 1970 e il 2005. A rivelarlo è l’indice del pianeta vivente (Living Planet Index – LPI), pubblicato dal World Wide Fund for Nature (che segue l’andamento di circa 4000 popolazioni di animali selvatici). Scopriamo dunque che a soffrire in particolar modo sono le specie marine, con un calo del 28% tra il ‘95 e il 2005, mentre le popolazioni di uccelli marini hanno subito una rapida riduzione del 30% a partire dalla metà degli anni ’90.
