Inaspettatamente in Mauritania, dove la schiavitù purtroppo è ancora una realtà in certi contesti, specie quelli rurali, si è manifestato oggi per protestare contro la schiavitù.
Questa iniziativa va ricollegata a una legge sulla responsabilità di chi riduce una persona in stato di schiavitù, votata in Parlamento nel 2015.
Essa condanna il responsabile della riduzione in schiavitù a venti anni di carcere.
Già dal marzo 2014, però, la Mauritania ,in collaborazione con gli esperti dell'Onu, aveva redatto un piano anti-schiavismo da mettere in pratica.
Ban Ki-moon, Segretario generale dell'Onu, in visita in questi giorni in Mauritania, ha incoraggiato pertanto sia i politici che gli attivisti dei diritti umani a continuare su questa strada perché, ha detto, che la schiavitù è un crimine non più concepibile ai nostri giorni.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)