Didone ed Enea
I sintomi dell'amore, come quelli di una malattia, sono i più strani da decifrare, a volte sembrano così palesi, ma altre sono come un codice, geroglifici da decriptare, su cui riflettere, studiandone colori, forme, effetti, precedenti, e non si finisce mai di imparare. Fin dall'alba dell'uomo l'amore e i suoi effetti collaterali sono stati variamente filosofeggiati, poetati, saggiati, narrati, trovando infinite combinazioni di interpretazioni. Ma alla fine si giunge sempre allo stesso risultato, e nella loro razionale logica i latini ne hanno tratto un semplice assioma.Adgnosco veteris vestigia flammae: conosco i segni dell'antica fiamma, cioè riconosco i sintomi dell'amore, che ho già provato in altra occasione (detto da Didone, quando confida alla sorella di essersi innamorata di Enea, Virgilio, Eneide, IV, 23)