Eppure in cuor mio, oggi, non me la sento di festeggiare. Sono indignata, triste e senza parole dopo aver appreso dai giornali dello scellerato attentato alla scuola di Brindisi: due ragazze sono morte, e sono morte per niente. Sono morte per l'odio e l'efferatezza di chi mette le bombe davanti a una scuola. Una scuola! Non ci sono parole, solo tanta tristezza e indignazione. Sono lontana, sono a Istanbul, ma sono vicina con tutto il cuore ai familiari di queste vittime innocenti, so che cosa vuol dire trovarsi intrappolati dentro a una tragedia, e lo dico senza ombra di retorica, i ricordi del terremoto in Giappone sono come tatuaggi sulla mia pelle.
Quello che è accaduto stamattina è gravissimo. Mafia o meno, a me tornano alla mente Falcone e Borsellino, e le parole del magistrato Antonino Caponnetto:
"La mafia teme più la scuola della giustizia. L'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa" 1994.