Magazine Asia
1. Ciao Alice, grazie innanzitutto della tua disponibilità. Che ne diresti d'iniziare parlandoci un pochino te, di cosa ti piace fare ma soprattutto di cosa ti ha portata ad approcciarti alla scrittura e che ruolo ha quest'ultima nella tua vita?
Ciao e grazie mille a te per avermi dato quest'occasione.
Sono una ragazza come tante altre, sono nata a Senigallia nelle Marche e ora studio a Pisa. Amo leggere, ascoltare musica e ovviamente scrivere. La scrittura è sempre stata parte della mia vita, sin da bambina amavo inventare storie e racconti e le annotavo in una specie di diario segreto, poi con l'adolescenza quello che era un passatempo si è trasformato in un sogno e all'età di diciassette anni ho deciso di prendere in mano la situazione. Dopo circa sei anni di “battaglie” ce l'ho fatta. La scrittura è un po' la mia evasione dal mondo reale, sai a volte nella vita ci sono eventi che non possiamo comandare o programmare, quando scrivo sono io che comando e quindi mi sento libera di far accedere cosa voglio quando voglio. Un po' megalomane, lo ammetto, ma è una bellissima sensazione!
2. "Non voglio sognare" è il titolo del tuo primo romanzo, da cosa ti è nata l'idea di questa storia a carattere giallo/noir?
L'idea è nata grazie ad un mio amico, che è oggi la persona più importante della mia vita. Stavamo parlando in chat (era ancora MSN messenger!) e lui, conoscendo bene la mia passione per la scrittura, mi ha in qualche modo stimolata nel provare a scrivere qualcosa sul paranormale. Non avevo idea su come fare e soprattutto non sapevo da dove cominciare visto che prediligevo lo stile fantasy. Poi un giorno, proprio mentre non ci pensavo e non ero ossessionata all'idea di scrivere la storia, sono andata a Firenze e ho visto la statua di un bambino. Non ho idea di chi fosse o perché fosse proprio in quel palazzo dopo Ponte Vecchio, so solo che mi ha stimolata ed è nata l'idea e ho iniziato a scrivere annotando tutto quello che mi passava per la mente sul cellulare dato che non avevo con me carta e penna. E' proprio vero che l'ispirazione arriva a chi la sa aspettare nei momenti meno aspettati! Ho parlato con il mio amico dell'idea, gli è piaciuta e mi ha aiutata tantissimo nel rivedere il testo e nel correggerlo, posso dire che per metà “Non voglio sognare” è anche suo.
3. Ti va di parlaci un pochino della trama?
“Non voglio sognare” è una storia thriller/horror dalla tematica molto semplice: una serie di delitti e la ricerca dell'assassino. La vera bellezza del libro risiede nei contenuti. Ad ogni modo tratta di una ragazza di nome Stacy che sì è trasferisce in una cittadina della Carolina del Nord. La sfavillante New York in cui abitava è sempre più un ricordo e la nuova realtà ha il colore di una perenne foschia grigia. La casa in cui si è trasferita è stata vissuta da una famiglia la cui figlia, una bambina di soli dieci anni, venne improvvisamente rapita ed uccisa. Fra quelle ostili pareti Stacy inizia ad evocare incubi notturni che si traducono, al risveglio, in atroci fatti di sangue. La sua esistenza si trasforma in una ossessione e, tra deliranti allucinazioni e terrificante realtà, i morti si vendicano trascinando negli abissi anime innocenti...Ma non c'è solo morte e paura, in “Non voglio sognare” troverete anche una storia d'amore e speranza che colorano la grigia atmosfera dello sfondo narrativo.
4. Com’è stato scriverlo? Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?
Scrivere “Non voglio sognare” è stata una grande esperienza...ma anche un po' “distruttiva” dato che pur di scrivere non dormivo, non uscivo e mangiavo appena. L'ispirazione che tanto cercavo mi aveva letteralmente travolta. Ma devo confessare che ripeterei questa esperienza tutti i giorni se poi le conclusioni sono così soddisfacenti. Scrivere è una splendida sensazione perché comunque entri in un altro mondo che è fatto di quello che vuoi tu, come ti accennavo prima, puoi cambiare quello che vuoi, puoi far dire ai personaggi quello che vuoi...decisamente meglio di certi aspetti della vita reale! Il momento più importante di “Non voglio sognare” è stato quando finalmente l'ho visto cartaceo sulle mie mani a luglio dell'anno scorso, davvero emozionante! Non penso di riuscire a trovare parole per descrivere quel momento, vedere e vivere il proprio sogno realizzato è qualcosa di incredibile.
5. Si dice che, di solito, prima di essere scrittori si è anche lettori. Sei d'accordo con quest'affermazione? Quanto è importante la lettura nelle tue giornate? Quali sono i generi che maggiormente ti affascinano?
Sono assolutamente d'accordo con quello che hai detto, secondo me non si è scrittori se non si è lettori. Amo leggere, è un pregio ereditario dato che mia madre leggeva in continuazione. La lettura è importantissima per me, dai libri che leggo prendo spunto per delle frasi e per alcune idee ovviamente senza copiarle altrimenti sarebbe plagio. Esattamente come la scrittura anche la lettura è un mondo di “evasione”, preferisco leggere la sera prima di andare a letto, (ovviamente quando non scrivo) di notte, in casa, c'è il silenzio più totale e posso immergermi nella storia. I generi che mi affascinano maggiormente sono fantasy e horror, autori preferiti: Toliken e Licia Troisi per quanto riguarda il campo fantasy e Stephen King per quanto riguarda l'horror, lo considero un vero e proprio Maestro.
6. Hai già progetti di scrittura futuri in testa?
Assolutamente si, “Il ragazzo che parlava con le pareti” di cui per ora è stata fatta solo una bozza iniziale. E' un po' il sequel tra le righe di “Non voglio sognare” ovvero chiarirò degli aspetti che nel primo libro possono sembrare oscuri. “Il ragazzo che parlava con le pareti” è sempre ambientato in America (a Boston) e nell'ambito del thriller, a differenza di “Non voglio sognare” sarà incentrato molto sulla psicologia dei personaggi, in modo particolare su quella del protagonista, Sidney/George. Sidney/George ha un potere molto particolare: riesce a comunicare con le anime dell'aldilà toccando qualsiasi muro gli si pari davanti, ovviamente questo avrà delle ripercussioni su di lui, sulle persone che gli stanno accanto ma soprattutto sulla sua salute mentale.
Insomma, un altro libro “allegro” in cui non mancheranno scene romantiche e tanti colpi di scena!
Ringraziamola ancora della disponibilità! Alice possiede una pagina FB dove potete restare del tutto informati sul suo libro e sulle sue future pubblicazioni.
https://www.facebook.com/pages/Alice-Gerini-Pagina/220742058074988?ref=hl
Alla prossima e buone letture a tutti! :)
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