L’autore con cui ci intratteniamo oggi è Eugenio Bianchi. Potrete trovare la recensione della sua ultima opera Solo per scelta all’interno del blog.
Ulteriori informazioni sul suo blog
Un saluto a tutti e buona lettura.
Intervista a Eugenio Bianchi a cura di Alessandro Noseda.
Benvenuto a Giallo&Cucina. Un caffè? Un aperitivo?
Grazie per il benvenuto. Ammetto che gli aperitivi non rientrano nelle mie bevande preferite a meno che non si presentino sotto forma di un buon prosecco. Il caffè va bene a qualsiasi ora … quasi come una buona birra.
Come di consueto, ti preghiamo di presentarti al pubblico. Chi è e perché scrive Eugenio Bianchi?
Eugenio Bianchi è un settantenne che fa fatica ad arrendersi all’inarrestabile avanzare degli anni. Eugenio, conosciuto anche come Nonno Enio, è un rockettaro che ama quasi tutta la musica. Il quasi tende ad escludere buona parte del rap e tutta la unz-unz (disco) music. Ama le moto con una predilezione per quelle grosse e pesanti, quelle con le quali si possono coprire lunghe distanze fermandosi solo lo stretto necessario. Ama la pittura ed ha scelto di usare l’aerografo per divertirsi un poco con i colori. Scrive perchè mica si può sempre trovare qualcuno dispsoto a stare ad ascoltare per ore quello che si vorrebbe raccontare!
Quando e come ha avuto origine la tua passione per la lettura? E per la cucina?
La mia passione per la lettura è esistita da sempre ma si è arruicchita mentre studiavo all’università. Ammetto che la mia passione per la cucina è più da utente che da “produttore”, soprattutto perchè ho una moglie che cucina divinamente. Riesco comunque a mettere in tavola qualcosa se proprio sono costretto: cose semplici come spaghetti alla carbonara o risotti.
Solo per scelta. Com’è nata l’idea?
L’idea di “Solo per scelta” è nata andando in giro sull’Appennino alle spalle di Rimini. Passando davanti ad una casetta in legno appena fuori da un piccolo paese, mi sono detto che sarebbe stato un buon rifugio per un uomo che volesse vivere in solitudine. E da lì poi ho elaborato l’idea del racconto.
Ti sei ispirato a qualche persona reale per la caratterizzazione del tuo protagonista o è solo un parto della tua fantasia?
Nei miei romanzi c’è quasi sempre una parte di me. Può essere solo un piccolo particolare del mio carattere oppure una persona che ha fatto parte della mia vita. Qualcuno vede questa mia voglia autobiografica come una debolezza ma io proprio non riesco a farne a meno.
La storia si svolge essenzialmente in Romagna. Quale il tuo legame con questa terra? Ne hai una conoscenza diretta o hai dovuto documentarti diversamente per rendere tanto credibile l’ambientazione?
La Romagna è la mia terra ed io sento profondo il legame con lei, con le sue tradizioni, col carattere della gente (che purtroppo si va perdendo), con la sua voglia di vivere ed anche, perchè no, con il gusto dell’eccesso che la caratterizza.
Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nella stesura della romanzo?
Non è mai facile dare una veste definitiva ad un racconto. L’idea iniziale è ben poca cosa senza uno sviluppo credibile e attraente allo stesso tempo. Non sono uno da racconti brevi e nemmeno da “instant book” per cui mi ci vuole del tempo per arrivare a concludere un romanzo.
A chi e perché consiglieresti la lettura del tuo libro?
Consiglierei la lettura del mio libro a chi vuole passare qualche ora lasciando da parte i pensieri. I miei “gialli” non sono mai dei thriller che tengono il lettore avvinto alle pagine con continui colpi di scena. Per me la storia serve principalmente per raccontare i sentimenti dei protagonisti senza però che questi assumano l’esclusiva della narrazione.
Cosa puoi raccontarci a proposito della tua esperienza editoriale?
La mia esperienza editoriale non è stata particolarmente felice ma penso che in parte sia colpa mia. Capisco che le piccole case editrici non abbiano a disposizione dei budget rilevanti per fare promozione ad uìogni libro che pubblicano e quindi, quasi tutto il peso del farsi conoscere, ricada sull’autore. E io ho scoperto di non essere uin buon “piazzista” di me stesso. Però mantengo l’orgoglio di non aver mai fatto ricorso alla editoria a pagamento.
Che tipo di lettore sei? Ci sono degli autori ai quali ti ispiri o che rappresentano per te un modello di riferimento?
Sono un lettore intensivo. Leggo di tutto e mi ritengo fortunato ad abitare a Rimini dove c’è una fornitissima biblioteca che mi permette di fare scelte diverse senza poi dover rimpiangere una eventuale spesa infelice. Non penso di avere degli scrittori di riferimento ma amo molto la scrittura di Melania Mazzucco e di Niccolò Ammaniti.
Hai altri progetti letterari in cantiere?
Ho scritto finora sette romanzi e sto scrivendo l’ottavo. Non tutti sono di genere noir o giallo proprio perchè amo affrontare generi diversi. Se qualcuno vuole soddisfare una propria curiosità, può andare su questo link e scaricare gratuitamnente uno dei miei primi romanzi:
http://www.e-book4free.com/pages/paginalibro.php?nomepagina=paglibro&idtito=206
A tua scelta: lasciaci con una citazione o con una ricetta!
Potrei lasciarvi con una citazione che amo molto e che fa arrabbiare mia moglie: “C’è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti” (La chanson des vieux amants – Jacques Brel)
Ricetta? Una molto semplice: Strozzapreti fagioli e vongole.
Si fanno gli strozzapreti a mano con farina ed acqua. A parte si fanno aprire le vongole in una casseruola. Si toglie metà delle vongole dalle conchiglie e le si mette tutte in una padella insieme ai fagioli cannellini con un po’ di prezzemolo, olio e un po’ dell’acqua di cottura delle vongole. Quando i liquidi sono ormai stati assorbiti si versano nella padella gli strozzapreti appena cotti. Buon appetito.