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Oggi parliamo con… Gianluca Arrighi

Da Gialloecucina

Incontriamo a Roma per un aperitivo Gianluca Arrighi, noto avvocato penalista assurto agli onori delle cronache letterarie per l’ultimo romanzo “L’inganno della memoria”, il legal thriller italiano che ha messo in fila i soliti noti d’oltreoceano.Intervista a cura di Alessandro Noseda

 

Buongiorno Gianluca e grazie per l’accoglienza. I tuoi romanzi, come nasce l’idea?

Tutto ciò che scrivo, sia esso true crime o una fiction, nasce dalla mia quotidiana esperienza nella aule di tribunale. La realtà giudiziaria è una straordinaria fonte di ispirazione ed è in grado di superare la più fervida fantasia.

Dove scrivi? Hai un “luogo del cuore” dove trovi ispirazione? Carta e penna o direttamente p.c.?

In genere scrivo nel mio studio, oppure, d’estate, sul terrazzo. Direttamente PC, ma la prima idea…lo schema iniziale per grandi linee…quello lo scrivo a mano, di getto.

Preferisci il silenzio o ami musica di sottofondo?

Adoro ascoltare la musica, è il modo che uso per rilassarmi. Quando scrivo, però, ho bisogno di silenzio.

 “L’inganno della memoria ” è la tua ultima fatica. Dove hai trovato spunto? Quanto prendi in prestito alla realtà e quanto è frutto della tua fantasia? Come delinei i personaggi? Segui una scaletta o ti fai guidare dalla storia?

Ne “L’inganno della memoria”, come in tutto ciò che scrivo, c’è tanto di me e della mia vita di avvocato. Nel romanzo, pur essendo fiction, i riferimenti alla realtà giudiziaria sono molteplici. I miei personaggi prendono vita quasi da soli, all’interno di una trama che, quando scrivo la parola “fine”, è spesso molto differente da come l’avevo originariamente immaginata.

Quali sono state le maggiori difficoltà nella stesura del romanzo?

Per ciò che mi riguarda, le difficoltà nella stesura di un thriller sono sempre le stesse: far quadrare la storia (a volte ti viene voglia di prendere il muro a testate!) e tenere il ritmo alto.

E del rapporto con Editor ed Editore cosa puoi dirci?

Lavorare con un buon editor è essenziale per la riuscita del romanzo. L’editor è colui che, leggendo un testo, sa individuare con un certo margine di precisione qual è il problema e, a partire da qui, suggerire i modi per risolverlo. Quanto al rapporto con gli editori, ormai lascio che se ne occupi il mio agente letterario.

Ti aspettavi tale successo di pubblico e critica?

Francamente no, ma ci speravo tanto! 😉

Hai altri progetti in fieri?

Un nuovo romanzo, sicuramente. Forse una sceneggiatura per un film. Sempre tra indagini, delitti e processi penali, ovviamente.

E se ti proponessero una sceneggiatura per un film da un tuo libro? Saresti d’accordo o ritieni che i tuoi romanzi soffrirebbero nella trasposizione cinematografica? Descriviti come lettore? Quali libri compri? Hai un genere preferito o spazi a seconda del momento, dello stato d’animo? E se devi regalarlo un libro come scegli?

Si sta parlando di una sceneggiatura sia per “Vincolo di sangue” che per “L’inganno della memoria”. Io penso che ogni romanzo soffra nella trasposizione cinematografica, ma l’idea di veder prendere vita i propri personaggi in un film è affascinante. Ormai sono sostanzialmente monotematico: leggo, compro e regalo solo thriller.

 Un consiglio ad un esordiente che ha la sua storia nel cassetto e non ha trovato ancora nessun editore interessato a pubblicarla?

Tanti giovani scrittori esordienti mi scrivono, anche sui social network, chiedendo consigli su cosa fare per pubblicare. Il mercato editoriale sta attraversando una crisi senza precedenti. Un scrittore esordiente (a meno che non sia un calciatore, un cantante o un attore) ha oggi enormi difficoltà nel trovare un editore disposto a investire su di lui. Ciò che suggerisco, quindi, è di rivolgersi ad una agenzia letteraria seria. Quello deve essere, secondo me, il punto di partenza. L’egente è l’unica figura in grado di valorizzare e “accompagnare” un autore, soprattutto se esordiente, nel torbido e agonizzante mondo dell’editoria.

Ti piace presentare i tuoi libri al pubblico? Una domanda che non ti hanno mai fatto (e a cui avresti voluto rispondere) ed una che t’ha messo in difficoltà?

Le presentazioni mi regalano sempre forti emozioni. Purtroppo la professione non mi consente i classici lunghi “tour letterari” che gli altri scrittori intraprendono in occasione dell’uscita di ogni nuova opera. Non ci sono domande che avrei voluto mi ponessero né altre che mi hanno messo in difficoltà. Il mio rapporto con il pubblico è costante, schietto e sincero.

Un autore (o più) che costituisce per te un benchmark. E perché? Se ti va, ponigli il quesito che da tempo hai in mente! Magari è tra i lettori del Blog! Quale suo libro consiglieresti ai nostri lettori?

Lo scrittore a cui mi sarebbe piaciuto  porre tante domande è morto da più di quarant’anni: Giorgio Scerbanenco, un autore straordinario, incredibilmente prolifico, geniale, in assoluto il più grande autore italiano della letteratura di genere. Tutti i suoi libri sono meravigliosi, ma fra tutti consiglierei “Il Centodelitti” e “Venere privata”.

Grazie del tempo che hai voluto dedicarci. Prima di salutarci ti chiediamo, come consuetudine di Giallo e Cucina, di lasciarci con una ricetta ed una citazione!

La ricetta delle mie polpettine di spigola all’erba cipollina e yogurt, semplice e sfiziosa. Prendete della spigola, sfilettatela, tritatela grossolanamente e unitela in una ciotola con delle patate lesse schiacciate, erba cipollina, succo di limone, sale e pepe. Con il composto preparate delle palline. Prendete poi della mollica di pane fresco e tritatela. Ripassate le palline nella mollica di pane tritato. Infornate quindi le polpettine per dieci minuti a 180°. Preparate a parte una salsa con yogurt magro, erba cipollina, curcuma e maionese che poi unirete alle polpettine. Buon appetito!

Quanto alla citazione, è di John Grisham: “Il processo è competizione, con un vincitore e uno sconfitto. Ognuna delle parti è convinta che l’altra pieghi le regole o imbrogli, per cui nessuno gioca lealmente. E la verità si perde nella confusione.

 



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