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Oggi parliamo con… Laura Caterina Benedetti

Da Gialloecucina

Ospite di oggi, Laura Caterina Benedetti, intervistata da Alessandro Noseda. In fondo all’intervista ci sono gli indirizzi utili per i più curiosi!

Buongiorno e grazie per l’accoglienza. Ci racconti chi sei e perché leggi e scrivi?

Buongiorno a tutti e grazie a voi per lo spazio che mi concedete sul vostro blog.

Mi chiamo Laura, Caterina è il mio secondo nome che di solito non uso mai e che ho utilizzato invece come nome da autrice. Le mie passioni sono naturalmente la scrittura e, ancor prima, la lettura.

Perché leggo? È come quelle domande che ci facevano al liceo sul perché ci era piaciuto o meno un libro: non ho mai saputo dare dei “perché” senza sforzarmi, o mi piaceva o no. In questo caso rispondo: leggo perché mi piace! Quand’ero piccola mia mamma mi comprava i libri della Disney e me li leggeva, e poi è stato naturale per me continuare a desiderare libri: leggere è una cosa che mi è sempre piaciuta e continua a piacermi, e penso che sarà sempre così.

Ho iniziato a scrivere a 14 anni cimentandomi in quelle che oggi si definirebbero fan-fiction, ossia rielaborando film o serie tv che mi piacevano e creando sopra storie e personaggi miei, in seguito “personalizzando” di più ciò che scrivevo. Dopo i racconti sono venuti fuori dei romanzi, anche se fin verso i 21 anni non pensavo che sarei mai stata in grado di scrivere storie lunghe! Il fatto che io scriva, però, non esclude certo la lettura: con un paragone, direi che i libri sono il carburante per la mia energia mentale, e mi sono indispensabili. Può essere che ci siano dei periodi in cui leggo meno, ma sicuramente non passa molto prima che io abbia in mano un nuovo libro!

 

 I tuoi romanzi, come nasce l’idea?

Difficile da rispondere: non lo so! Possono nascere dalla scena di un film, dalla frase di una canzone, da un discorso sentito per strada, da una situazione letta in un libro che poi nella mia mente io cambio, stravolgo, giro e rigiro secondo la mia inclinazione fino a che diventa mia, e diversa da com’era in partenza, e da sola dà inizio a una nuova storia.

Uno dei racconti dell’ebook “Tre racconti” è nato dal verso di una canzone e dalle scene che ho immaginato a partire dall’immagine evocata; “Honno-ji”, un racconto ispirato a un evento storico, nasce dalla mia passione per i videogiochi (in un gioco veniva appunto presentato questo evento in una singola scena della durata di un minuto o due, e mi ha colpito così tanto che io ho preso la descrizione del fatto storico trovata su internet e ho rielaborato il tutto lavorando di fantasia). I rosa nascono dal mio desiderio costante di narrare di storie d’amore, e i personaggi, le loro personalità e le vicende si delineano pian piano una volta che l’idea ha messo radici e comincia a crescere.

 

Dove scrivi? Hai un “luogo del cuore” dove trovi ispirazione?

Scrivo in camera mia, con il computer, e dev’essere preferibilmente il computer fisso con la tastiera classica: per un periodo il pc era guasto e mi sono dovuta “accontentare” del portatile di mio papà, e su quella tastiera non riuscivo proprio a combinare nulla e facevo sempre errori! Inoltre tutta la mia raccolta musicale è sul pc fisso, mi basta aprire una cartella per trovare la musica giusta, e come dico nella risposta seguente ho bisogno di musica per scrivere! Per l’ispirazione, la trovo appunto quando mi siedo davanti al foglio bianco di Word e scrivo, oppure ce l’ho già ed è quella forza che mi spinge a sedermi lì e a scrivere finché non ho esaurito la mia dose quotidiana di parole; per le idee, le posso trovare in qualunque posto e qualunque momento.

 

Preferisci il silenzio o ami musica di sottofondo?

Questa è facile: se leggo, mi piace il silenzio; per la scrittura invece ho bisogno della musica. Lavoro molto meglio se ascolto una canzone o una musica che si adatti all’atmosfera di ciò che scrivo, e posso dire che per ogni racconto o romanzo che ho scritto ci sono uno o più brani che hanno fatto da vera e propria “colonna sonora”, e quando mi capita di riascoltarli li associo a quel particolare romanzo o racconto.

 

“Katriona” è la tua ultima fatica. Dove hai trovato spunto? E’ autobiografico? Quanto prendi in prestito alla realtà e quanto è frutto di mera fantasia? Come delinei i personaggi? Segui una scaletta o ti fai guidare dalla storia?

Parlerò di “Katriona”, che non è proprio l’ultima fatica (nel frattempo ho completato e autopubblicato “L’inquisitore di Lagoscuro”) ma è quella che mi è stata accettata e pubblicata in digitale dalla casa editrice Genesis Publishing.

Il romanzo è nato come una scommessa: in un periodo in cui i romanzi erotici vanno innegabilmente di moda volevo provare anch’io a scriverne uno. Mi sono “tuffata” a capofitto in un incipit forte nei contenuti (lo stesso che ora costituisce le prime frasi del romanzo), ma mi sono resa conto molto presto che l’erotico non è il mio genere. Nel frattempo però la mia eroina aveva già “preso corpo”, insieme al suo amante e a una vicenda scabrosa, e perciò ho dovuto continuare la storia, e la trama si è costruita e perfezionata da sola in poco tempo (infatti per la stesura del romanzo ho impiegato circa tre mesi).

L’ambientazione, un locale equivoco nei bassifondi di una grande città, l’ho presa a prestito dai molti telefilm americani che circolano sulle nostre reti tv (come “Law & Order”, “Shark”): l’ambiente, i personaggi come il boss malavitoso, la prostituta dalle tinte malinconiche, il poliziotto cattivo, la vicenda di passione e di sangue tinta di noir… è tutto molto stereotipato, ma nella mia storia ho voluto apposta che fosse così. Insieme alla trama è venuto fuori anche uno stile di scrittura diverso dagli altri miei romanzi, più duro, più moderno e credo più adatto al tipo di storia che volevo raccontare.

In questo come negli altri romanzi ho seguito il mio istinto e non una scaletta: la trama compare come a sprazzi, prima piccole scene o stralci di dialogo e poi parti più ampie che si collegano l’una con l’altra. All’interno del file mi scrivo spesso degli appunti anche lunghi, però mai una scaletta completa: i miei tentativi di scalette sono falliti miseramente quando provavo a farle con i temi a scuola, e da allora non ci ho più provato.

Di solito nei miei romanzi non c’è molta autobiografia: in “Katriona” sicuramente no, vista l’ambientazione, però ad esempio in “Non ti sposo!” la villa dei protagonisti è simile, nella descrizione esterna, a una dimora nobiliare che c’era in campagna vicino a dove abitavo una volta, in “L’inquisitore di Lagoscuro” pur creando un’ambientazione immaginaria mi sono ispirata alle vie e alle chiese della mia città.

Quali sono state le maggiori difficoltà nella stesura del romanzo?

Per “Katriona” la difficoltà è stata mantenere costantemente un linguaggio moderno e a tratti colloquiale: poiché le mie letture sono molto vintage, sono influenzata da uno stile vecchio e a volte mi scappa l’antiquato anche dove non deve esserci! Inoltre in questo romanzo c’è una continua variazione di punti di vista, con i pensieri e le sensazioni dei personaggi inseriti nel discorso senza distacco: molti mi hanno detto che sono riuscita a tenermi bene in equilibrio e io spero che sia davvero così, spero insomma di essere stata capace di rendere la scrittura emozionante ma non confusionaria.

E del rapporto con Editore ed Editor cosa puoi dirci?

Poiché ho pubblicato un solo ebook con un editore (gli altri sono autopubblicati), posso condividere solo la mia limitata esperienza. Nel mio lavoro con la Genesis l’editing di “Katriona” ha toccato solo la forma e non il contenuto; mi è stata lasciata molta libertà sull’accettare o meno alcune modifiche (a meno che non si trattasse di sviste o refusi da correggere), e la comunicazione generale sia per l’editing sia per le mail formali (invio contratto, etc) è stata veloce e precisa.

Hai altri progetti in fieri?

Al momento sto lavorando su un romanzo rosa del quale ho già scritto circa tre quarti; ho alcuni progetti in sospeso, come un altro rosa incominciato e poi lasciato lì per seguire altre cose, ma che mi piacerebbe riprendere, e una raccolta di racconti stavolta semi-autobiografici a cui vorrei aggiungerne ancora un paio. Naturalmente ho anche tantissime idee che, un passo alla volta, vorrei sviluppare!

 

E se ti proponessero una sceneggiatura per un film? Saresti d’accordo o ritieni che i tuoi romanzi soffrirebbero nella trasposizione cinematografica?

Mi piace pensare (forse dandomi un po’ troppe arie, non lo so!) che “L’inquisitore di Lagoscuro”, romanzo in costume ad ambientazione medievale, potrebbe diventare una fiction televisiva. Una lettrice l’ha definito “romanzo d’appendice in stile inizio Novecento”, c’è avventura, amore, intrigo, etc… e finora chi l’ha letto è rimasto soddisfatto. Sottolineo che questo è uno dei romanzi che ho pubblicato da sola, quindi sia i complimenti sia le critiche ricadono su me soltanto.

Se mai mi proponessero di trasformare un mio lavoro in un film ne sarei più che onorata, a meno che non stravolgessero completamente la storia o non aggiungessero elementi troppo differenti dallo stile originale.

 

Descriviti come lettrice. Quali libri compri? Hai un genere preferito o spazi a seconda del momento, dello stato d’animo? E se devi regalarlo un libro come lo scegli?

Mi definisco una lettrice vintage: il 90% delle mie letture, e forse anche di più, è costituita da libri vecchi: Dumas, Salgari, Rafael Sabatini, D. Du Maurier solo per dirne alcuni, ma anche classici dell’Ottocento sia italiani (Verga, Tarchetti) sia stranieri (Mary Shelley, Scott). Non mi definisco onnivora perché alcuni generi come ad esempio l’erotico, il fantasy, il paranormale, i gialli e l’horror non mi attirano; mi piacciono i libri d’avventura o di narrativa generale e anche i rosa, ma sempre un po’ datati. Mi piace scoprire nuovi generi o autori sconosciuti (sconosciuti per me), però sono comunque selettiva perché il tempo non è illimitato e, se leggo, voglio leggere qualcosa per cui valga la pena spendere ore. Se devo regalare un libro cerco di scegliere qualcosa che si adatti ai gusti della persona che riceverà il regalo.

Ultimamente, grazie al fatto che ho autopubblicato in ebook, mi sono avvicinata a questo mondo di libri digitali, e tra altri autori esordienti/emergenti/autopubblicati ho scoperto alcuni romanzi che mi hanno piacevolmente sorpreso, però il richiamo del vintage (anche tra gli ebook) è sempre fortissimo.

Un consiglio ad un esordiente che ha la sua storia nel cassetto e non ha trovato ancora nessun editore interessato a pubblicarla?

 

A questa domanda è difficile dare una risposta, perché io per prima avrei bisogno di consigli in merito e non penso che essere riuscita a pubblicare un ebook con una piccola casa editrice mi renda già adatta a dispensare consigli dall’alto di un piedistallo! Dirò quello che faccio valere anche per me. Secondo me la cosa più importante è avere alle spalle almeno una o due persone imparziali e disinteressate che possano assicurare all’autore, senza imbrodarlo ipocritamente, che il suo lavoro vale, che almeno sia scritto in buon italiano! Se c’è questo, e l’autore ha fiducia in ciò che ha scritto, è fondamentale una buona rilettura per avere un testo presentato il più possibile in modo perfetto, dopodiché si può provare ad autopubblicare. Io per prima quando ho scelto di autopubblicarmi ho letto, riletto e riletto ancora il testo, l’ho fatto rileggere e ho preteso la massima severità dalla persona a cui ho fatto rileggere, perché se qualcuno paga per leggere il mio lavoro è giusto che non abbia tra le mani un testo pieno di errori e sviste. So di alcuni autori che, dopo il successo riscontrato nel self, sono stati notati da case editrici famose, quindi pur senza smettere di cercare per conto proprio mi pare che l’autopubblicazione sia un buon inizio per ottenere visibilità.

Un autore (o più) che costituisce per te un benchmark. E perché? Se ti va, ponigli il quesito che da tempo hai in mente! Magari è tra i lettori del Blog!

Ah, purtroppo non sono tra i lettori del blog! Due tra i miei autori preferiti, anzi i miei autori preferiti, sono Dumas e Rafael Sabatini, e dalla loro penna sono usciti pregevoli romanzi di cappa e spada e avventura in generale. Per “L’inquisitore di Lagoscuro” e anche per qualunque altro mio futuro romanzo in costume o storico, questi sono stati e saranno i modelli che cerco di seguire e, se riesco, imitare. Ci sono anche altri autori minori di cui ho letto solo una o due opere, però poiché questi due hanno scritto molto e di loro ho letto molto li considero proprio come modelli.

 

Quale suo libro consiglieresti ai nostri lettori?

Chiaramente dipende dai gusti di ogni lettore, ma se amate l’avventura e non l’avete mai letto, non potete perdervi “I tre moschettieri”, il mio preferito sopra ogni altro. Sempre se vi piace la letteratura vintage in stile, cercate titoli di Sabatini, e non solo i più conosciuti come “Il cigno nero” o “Scaramouche”: lui è autore di oltre trenta romanzi storici!

 

Donaci una citazione e una ricetta.

«Il “non posso” è troppo frequente sulle labbra dei mortali; per l’uomo che vuole, vi si trova assai di rado». Giacomo Casanova, dal libro “Il duello”

 

Risotto con gli asparagi.

Soffriggere leggermente in olio di oliva la cipolla tagliata sottile, il sedano e la parte verde e tenera degli asparagi tagliata a pezzetti. Aggiungere anche la pancetta a piccoli pezzi, o la salsiccia. A parte preparare un brodo di carne (o di dado). Aggiungere al soffritto il riso e mescolare bene, poi unire a mestoli il brodo, man mano che viene assorbito, fino a terminare la cottura: occorrono circa 20 – 25 minuti. Prima di servire mescolare al riso il parmigiano grattugiato e, volendo, un po’ di prezzemolo fresco tritato finemente.

 

Prima di salutarvi, se posso vorrei invitarvi sulla mia pagina Facebook e sul mio sito: sulla pagina ci sono album fotografici dedicati ai vari romanzi, accompagnati da estratti, sul sito c’è la lista completa dei miei ebook completa di link e trame, oltre ad un racconto intero da leggere direttamente online. Grazie dell’attenzione!

 Pagina FB

https://www.facebook.com/pages/Laura-Caterina-Benedetti/397863926952672

Sito:

http://lauracaterinabenedetti.webs.com/



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