Ospite della chiacchierata odierna con Alessandro Noseda è Luisa Colombo. In coda all’intervista trovate la sua biografia e diversi link utili per conoscerla meglio. Buona lettura!
Buongiorno e grazie per l’accoglienza. Ci racconti chi sei e perché leggi e scrivi?
Difficile dare una definizione di sé stessi, preferirei fossero gli altri a farlo. Mi chiamo Luisa, sono nata nel 1957 a Milano e vivo a Binasco, un piccolo paese in provincia di Milano, dalla quale sono fuggita anni fa per trovare una migliore qualità della vita..
Sono una lettrice da quando ero nel grembo materno. Un libro mi lascia sempre qualcosa e a volte non riesco più a staccarmi dalle emozioni che mi ha trasmesso. Leggere fa bene alla mente e all’anima, è essenziale nella mia vita, mi aiuta a guardarmi dentro, a crescere, a riflettere. Scrivere è sempre stata la mia passione e il mio sogno nel cassetto.
Sogno che dopo tanti sacrifici e momenti di sconforto si è avverato con la pubblicazione del mio romanzo d’esordio: “I Legami Spezzati”, edito da MJM Editore nel giugno 2014.
Devo riconoscere che è stata un’intensa emozione tenere tra le mani la prima copia del mio libro. Non so se avrà successo, anche se naturalmente lo spero, ma la soddisfazione è stata quella di sapere che qualcuno ha creduto in me e nel mio lavoro.
Scrivere per me è liberatorio, lo vivo come una catarsi, un percorso che mi aiuta a conoscermi e a calarmi nel mio mondo interiore, a trovare la luce nei momenti di buio, a placare l’inquietudine del mio animo vagabondo.
Il tuo romanzo, come è nata l’idea?
L’idea è nata da un racconto che avevo scritto al corso di scrittura creativa ambientato in una casa farmaceutica, dal quale ho elaborato poi la trama di Legami. Mi piaceva la tematica del torbido mondo che si cela dietro la ricerca farmaceutica. Così ho pensato di ideare un giallo all’interno di una multinazionale di Milano.
Si può diventare scrittrici senza leggere?
Non credo. La lettura è il mio mentore. La passione per scrivere è nata dai libri che ho letto, è stata una conseguenza, quasi un’emulazione. Mi son detta: se ce l’hanno fatta loro, perché non provarci anch’io? Si scrive per comunicare qualcosa, condividere le proprie esperienze, il proprio vissuto.
Come hai delineato i personaggi?
Li ho immaginati nella realtà, come se esistessero davvero, mi sono immersa nelle loro vite, aspirazioni, valori. Nei miei personaggi, anche se sono immaginari c’è spesso qualcosa di me stessa, del mio passato,del mio modo d’essere. Poi loro si sono evoluti durante la stesura, a volte cambiando rotta, e io li ho assecondati.
Hai seguito una scaletta o ti sei lasciata condurre dal dipanarsi delle vicende?
La scaletta per me è essenziale, altrimenti rischierei di perdermi. Tuttavia in corso d’opera le vicende sono cambiate, , perché i personaggi mi hanno condotto dove hanno voluto.
Dove scrivi? Hai un “luogo del cuore” dove trovi ispirazione?
Scrivo a casa, nel mio studio e a volte quando sono in giro e mi vengono delle idee mi fermo e prendo appunti, dove capita, perfino su un tovagliolo, altrimenti scappano. L’ispirazione la trovo ovunque, ogni momento è foriero di illuminazione, ma soprattutto durante le mie lunghe camminate. Ho scritto il mio romanzo prima nella testa e poi al pc.
Preferisci il silenzio o ami musica di sottofondo?
La musica classica mi aiuta, ma dipende dai momenti e da quello che sto scrivendo, se sono concentrata su un passo decisivo, non voglio essere distratta da niente e da nessuno.
Quanto prendi in prestito dalla realtà e quanto è frutto di mera fantasia nel tuo romanzo?
Nel mio romanzo tutto è frutto della mia fantasia, ma la trama è legata alla realtà. In Legami Spezzati non ho potuto eluderla, anzi ho dovuto effettuare ricerche accurate al fine di descrivere con esattezza una scena del crimine o come nasce una formula. Non ho potuto inventare..
Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato nella stesura del romanzo?
A volte ho sofferto del classico blocco dello scrittore, non avevo più idee. Ma per fortuna poi è passato e sono andata avanti. Ci sono stati momenti difficili, soprattutto nella parti più tecniche riguardanti le indagini, dove ho temuto di arenarmi. Per non sono una persona che si arrende, se voglio raggiungere un obiettivo mi dedico anima e corpo.
E se ti proponessero una sceneggiatura per un film? Saresti d’accordo o ritieni che il tuo romanzo soffrirebbe nella trasposizione cinematografica?
La accetterei senza pensarci troppo. Io in realtà il film ce l’ho già in testa. Mi piacerebbe molto vedere i miei personaggi che si animano su uno schermo. Il fatto che possa soffrirne lo metto già in conto, in genere i film che ho visto non sono mai stati fedeli al romanzo, i registi amano apporre la loro firma.
Descriviti come lettore. Quali libri compri? Hai un genere preferito o spazi a seconda del momento, dello stato d’animo? E se devi regalarlo, un libro come lo scegli?
Leggo molto e sempre, soprattutto la sera. Prediligo la letteratura straniera, amando i triller quella americana, ma ho letto i classici che sono insuperabili e sempre attuali. Non ho un autore preferito, a parte alcuni che hanno contribuito alla mia crescita, come Pessoa, Kundera, Mann e tanti altri. Quello che mi interessa è il contenuto di un libro, al di là di chi l’ha scritto. Non compro mai best seller per principio, preferisco autori meno gettonati e forse anche migliori. Non è semplice regalare un libro, se non conosco molto bene la persona, per non sbagliare sto sui classici.
Com’è stato per te che sei una esordiente l’avvicinamento al mondo editoriale?
Per uno scrittore esordiente l’universo dell’editoria è un mondo a porte chiuse. Ho inviato il manoscritto a numerose case editrici, sia personalmente sia con il supporto della mia Agente, ma ho dovuto aspettare quasi sei mesi prima di ottenere qualche proposta. Le prime erano purtroppo con contributo che non ho accettato, in quanto desideravo che un editore pubblicasse il mio romanzo solo perché lo riteneva valido. Poi finalmente è arrivato quello che ha creduto nel mio lavoro e ha deciso di investire su di esso.
Hai altri progetti in fieri?
Anche se sono una seguace della filosofia zen mi piace già pensare al prossimo romanzo che probabilmente sconfinerà nel triller psicologico.
Lasciaci con una ricetta!
Sono una buongustaia e amo moltissimo stupire i miei ospiti con ricette sfiziose , soprattutto di altri paesi. Ce ne sarebbero molte che potrei dedicarvi ,ma a una in particolare sono molto legata. Viene dal Portogallo, paese che mi è rimasto nel cuore e mi ha lasciato la classica “desasosiego“, inquietudine tipica dell’animo lusitano. Tra le altre cose il mio primo romanzo, auto pubblicato, era ambientato a Lisbona.
Il piatto è a base di baccalà che in Portogallo è molto diffuso, al punto tale che esistono ben 365 ricette, una per ogni giorno dell’anno. Quella che mi piace di più è il “Bacalhau a Gomes de Sa”, dal nome di un commerciante di Porto del XIX secolo. A lui si deve questa ricotta, confezionata con cura e molto ricercata. Gomes la inviava spesso al un suo amico Joao, con una deliziosa postilla:”Joao, se cambierai qualcosa, io non me ne potrò capacitare”..
Io tuttavia ho seguito la ricetta che avevo trovato su un libro di cucina portoghese, che forse non farebbe capacitare Gomes ma è in ogni caso deliziosa.
Ingredienti:
700 gr di baccalà ammollato
500 gr di patate
2 cipolle medie , 2 spicchi di aglio, 2 dl di olio, mezzo litro di latte, 50 gr di olive nere ,2 uova
prezzemolo, sale.
Procedimento
Sbollentare il baccalà per circa 10 minuti in acqua, scolarlo e pulirlo da pelle e spine, ridurlo in pezzetti e porlo in una ciotola. Coprirlo col latte bollente e lasciarlo in ammollo così per almeno un’ora. Intanto lessare le patate sbucciarle e tagliarle a fette alte 1 cm. Affettare finemente la cipolla e farla stufare, insieme con gli spicchi di aglio tritati e prima rosolati. Rassodare le uova, sbucciarle e tagliarle a fettine. Scolare (poco) il baccalà dal latte e aggiungere la cipolla, le fette di patata e rimescolare. Mettere il tutto in una pirofila e porre in forno caldo a 200°C per 10 minuti. Quando è pronto con una leggera crosticina,tirare fuori dal forno, cospargere di prezzemolo tritato,aggiungere le olive e le fettine di uova sode. Servire molto caldo. Buon appetito.
La biografia di Luisa Colombo
Sono nata nel luglio del 1957 a Milano.
Mi sono laureata in Scienze Politiche all’Universita’ degli Studi di Pavia con il massimo dei voti. Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Pavia mentre lavoravo e quindi è stato un sacrificio notevole. Ho lavorato per trent’anni al Touring Club Italiano, nel settore marketing. Ho conseguito il diploma di master shiatsu e il primo livello di reiki.
Adesso per fortuna sono libera dagli impegni lavorativi e posso dedicarmi alla mia passione: scrivere. Ho pubblicato:
“Nuotando verso la luna”, edito in selfpuplishing da Youcanprint nel 2011.
“I Legami Spezzati”, edito da MJM EDITORE nel giugno 2014.
Su Facebook la pagina dedicata a Legami Spezzati:
https://www.facebook.com/pages/Legami/1377795109173008
Il mio blog:
http://legamispezzati.blogspot.it/
Altre pagine che ne parlano:
http://operauno.wordpress.com/
http://operauno.wordpress.com/autori/luisa-colombo/
http://operauno.wordpress.com/libri/i-legami-spezzati/
http://operauno.wordpress.com/interviste/intervista-con-luisa-colombo/
http://www.ilforumletterario.com/t3300-i-legami-spezzati#45131
http://www.passionelettura.it/la-letteratura/i-legami-spezzati-di-luisa-colombo/
http://scopriamolartista.tumblr.com/post/92531007508/i-legami-spezzati
http://ilibridiriccardino.wordpress.com/2014/07/22/i-legami-spezzati/
http://vetrinadelleemozioni.blogspot.it/2014/07/luisa-colombo-i-legami-spezzati.html
Il mio book trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=0kn8sPvdxSk