Magazine Cucina

Oggi parliamo con… Patrizia Pittia

Da Gialloecucina

 

Ospite di oggi, intervistata da Alesszandro Noseda è Patrizia Pittia.

 

PATRIZIA, PRESENTATI AI LETTORI DI “GIALLO E CUCINA”.

Sono nata a Udine e mi ritengo una friulana DOC. I miei genitori erano gente semplice e di grandi valori: mi hanno insegnato a vivere mostrando sempre serietà e rispetto verso il prossimo. Ho lavorato per diversi anni in qualità di contabile per un’azienda di prodotti petroliferi. Ho un carattere allegro e positivo. Credo nelle vere amicizie e sono innamorata della vita.
LA PASSIONE PER IL BUON BERE E MANGIARE QUANDO E’ NATA E PERCHE’?

Fin da ragazzina avevo la passione per la cucina: mi divertivo e mi diverto tuttora a preparare risotti e molto altro. In particolare, mi incuriosiva l’abbinamento cibo-vino. Così, una decina di anni fa, mi sono iscritta ai corsi dell’Associazione Italiana Sommelier. Dopo il diploma mi si è aperto un autentico, nuovo universo. E pensare che ero quasi astemia! Da allora il mondo del vino si è preso il mio cuore e il mio tempo. Dal 2009, con grande orgoglio, sono entrata a far parte dell’Associazione Donne del Vino Fvg. Collaboro, inoltre, con varie aziende vinicole, partecipando a diverse manifestazioni (Vinitaly, Ein Prosit, finali di Vinibuoni d’Italia, etc.). Organizzo visite nelle cantine della mia regione e della vicina Slovenia. Ho fatto diversi viaggi studio sia in Italia che all’estero (in particolare nello Champagne e nella regione del Douro, in Portogallo). Fra i le diverse tipologie di vino, adoro le bollicine metodo classico, gli aromatici e i passiti.

 

QUALI LIBRI, TRA QUELLI CHE HAI LETTO, MEGLIO DESCRIVONO IL CONNUBIO CIBO-VINO?

Un libro molto bello è quello dell’amica scrittrice e consulente di comunicazione enogastronomica Slawka G.Scarso, dal titolo “ Il vino in Italia”. Un altro, davvero interessante, lo ha scritto Sandro Sangiorgi, fondatore della rivista Porthos: il suo titolo è “L’invenzione della gioia – Educarsi al vino”.
SCRIVI ANCHE PER WINING E FUOCOLENTO, COSA PUOI RACCONTARE DI QUESTA ESPERIENZA?

FOTO LIS FADIS MAGNUM

Per “Wining” la collaborazione è nata in modo del tutto casuale, quando ho conosciuto Umberto Gambino, giornalista del TG2 e sommelier master class: è stato due anni fa, in occasione delle finali della guida Vinibuoni d’Italia, per la quale Umberto è coordinatore delle regioni Calabria e Basilicata. Su suo invito, ho iniziato a scrivere per Wining, il Web magazine da lui fondato, ricco di reportage di enogastronomia per i curiosi del vino e del buon cibo. La particolarità è che – a parte lui – siamo solo donne e scriviamo da tutta Italia. Da allora, le mie visite in cantina e le degustazioni le condivido con i lettori di Wining. Altro capitolo per “Fuocolento”, la rivista mensile che parla sempre di enogastronomia e prodotti del territorio friulano, diretta da Nicolò Gambarotto. Qui gestisco un mio spazio dal titolo “Le diverse sfumature del Rosa, in cu intervisto le donne del mondo enogastronomico friulano, mettendone in risalto i sentimenti, le fatiche (spesso sconosciute), i sacrifici, la dedizione, le emozioni, il lato nascosto. Devo dire che l’esperienza di scrittura mi impegna molto e mi procura anche grandi soddisfazioni.
BENE PATRIZIA: A QUESTO PUNTO PUOI LASCIARCI UNA TUA RICETTA CON IL VINO GIUSTO DA ABBINARE.

Ecco per voi un piatto semplice e davvero gustoso: il risotto ai sei aromi.

Ingredienti per 4 persone:
400 grammi di riso, una carota, una cipolla, mezzo gambo di sedano, uno spicchio d’aglio, rosmarino, salvia, 1 litro di brodo vegetale, olio, sale, parmigiano e burro.

Preparazione:
Lavare la verdura e tritarla finissima. In un tegame, far soffriggere la cipolla e l’aglio con poco olio, unire il resto degli odori e farli stufare per una decina di minuti. Versare il riso, tostarlo per qualche minuto, quindi portarlo a cottura aggiungendo il brodo un po’ alla volta. A cottura ultimata mantecare con poco burro e parmigiano. In abbinamento per questo risotto, con tendenza dolce e buona aromaticità, propongo un Sauvignon del Collio (ovviamente un vino Friulano). Buon appetito e un caro saluto ai lettori di “Giallo e Cucina”.

Patrizia Pittia



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