Incontriamo nella sua Torino Rocco Ballacchino, nota penna di Torinoir e della premiata scuderia Fratelli Frilli Editore. Intervista a cura di Alessandro Noseda
Buongiorno e grazie per l’accoglienza. Ci racconti di te? Chi sei e perché leggi e scrivi? Come nascono le tue storie? Quanto rubi alla fantasia, quanto ad altri autori e quanto alla realtà?
Buongiorno a voi, sono soprattutto un autore di gialli, ma mi sono cimentato anche nella scrittura teatrale e cinematografica, altre due passioni che cerco di portare avanti. L’esigenza di scrivere è nata di conseguenza a un periodo di assorbimento totale nella lettura. Le storie nascono “da sole” a livello di soggetto, traendo spunto da episodi reali e dal mio background mediatico. Penso di essere come una sorta di frullatore in cui vengono miscelati diversi ingredienti relativi alla mia esperienza quotidiana, alle letture che ho fatto e ai film che ho visto. Il prodotto finale sono le mie storie, spero siano digeribili.
Dove scrivi? Hai un “posto del cuore” dove trovi ispirazione? Preferisci il silenzio o ami musica di sottofondo?
Scrivo nel mio piccolo studio perché sono piuttosto abitudinario. Non mi piace vagabondare per casa con il PC alla ricerca della giusta ispirazione. Il mio posto è lì. Solitamente ascolto musica leggera italiana, decisamente commerciale, come sottofondo. Mi piace anche canticchiare.
Scena del crimine, piazza Vittorio è la tua ultima fatica. Perché comprarlo?
Scena del crimine, piazza Vittorio è il mio ultimo giallo, ambientato nel mondo del cinema e racconta le gesta di una nuova coppia investigativa. Si tratta di Sergio Crema, un commissario dall’esistenza apparentemente piuttosto anonima, e di Mario Bernardini un critico cinematografico dal pessimo carattere, ma dalla grande cultura, non solo cinematografica. Il loro compito sarà quello di scoprire l’identità di un killer che lascia come firma del proprio delitto un DVD sulla scena del crimine.
Quali sono state le maggiori difficoltà nella stesura del romanzo? E del rapporto con Editore ed Editor cosa puoi dirci? Hai altri progetti in fieri?
Come tipo di storia necessitava di un’importante documentazione a livello cinematografico. Nel libro sono presenti una serie di film citati in maniera diversa, il cui elenco è rintracciabile al fondo del romanzo. Si va da La vita è meravigliosa a Fantozzi contro tutti, per esempio. Il rapporto con il mio editore è sicuramente rodato, visto che siamo alla seconda produzione insieme dopo Trappola a Porta Nuova. Il fatto che entrambi questi romanzi siano arrivati alla II edizione è la riprova di questa fruttuosa collaborazione.
Descriviti come lettore. Quali libri compri? Hai un genere preferito o spazi a seconda del momento, dello stato d’animo? E se devi regalarlo un libro come lo scegli?
In questa fase della mia vita leggo soprattutto gialli e noir anche perché appartengo all’associazione di scrittori Torinoir in cui è molto vivo il confronto su questo genere di letteratura. È un modo anche per migliorare la propria formazione d’autore. Per scegliere un libro da regalare mi affido ai consigli dei librai e al mio istinto.
Un consiglio ad un esordiente che ha la sua storia nel cassetto e non ha trovato ancora nessun editore interessato a pubblicarla?
Per prima cosa consiglierei di evitare gli editori a pagamento, piuttosto di scegliere un percorso di autoproduzione e di iniziale confronto con i lettori. Mettersi in gioco con la consapevolezza che è molto difficile emergere in un quadro complessivo di offerta letteraria smodata. Avere uno spiccato senso critico verso i propri scritti è molto importante e serve a migliorarsi.
Un autore (o più) che costituisce per te un benchmark. E perché? Se ti va, ponigli il quesito che da tempo hai in mente! Magari è tra i lettori del Blog! Quale suo libro consiglieresti ai nostri lettori?
Non ho un autore preferito e molti degli scrittori che hanno caratterizzato la mia formazione sono passati a miglior vita. Più che una domanda mi piacerebbe complimentarmi con Dostoevskij per quel capolavoro assoluto che è Delitto e castigo. Spero che sia tra i lettori celestiali del vostro Blog…
Come te la cavi in cucina? Donaci una citazione e una ricetta! E grazie per la disponibilità!
Me la caverei anche bene se mia moglie mi permettesse di accedervi, ma sono tremendamente disordinato. Vi regalo una ricetta per i vostri figli da me ideata il cui nome è Le uova della regina. Bisogna strapazzare delle uova con in mezzo dei wurstel tagliati a pezzettini piccoli e aggiungere delle striscioline di sottiletta. Servire ben caldo ai bambini invitandoli a soffiare forte.
Grazie a voi per la succulenta ospitalità.