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Oggi parliamo con… Sergio Messere

Da Gialloecucina

Incontriamo oggi Sergio Messere, autore di “Generazione oltre la linea”. Se cercate nel blog, potreste incappare anche nella nostra recensione!

Benvenuto a Giallo&Cucina. Un caffè? Un aperitivo?

Giorno a tutti. Un aperitivo alcolico, grazie Elio.

Come di consueto, ti preghiamo di presentarti al pubblico. Chi è e perché scrive Sergio Messere?

Sono un quarantene romano e lavoro in un centro di supervisione tv. Chi sono? Un’anima non poco tormentata che ha iniziato a farsi certe domande già a quattro anni, ma che, giorno dopo giorno, ha imparato a usare tutti gli attrezzi dentro il proprio zainetto in dotazione.

 

Quando e come ha avuto origine la tua passione per la lettura?

Fin da piccino, mi divertivo a scribacchiare storielle che poi stracciavo.

Ascolti musica quando scrivi?

Qualche volta si, anche se la musica mi accompagna soprattutto quando sono in auto.

Qual è il tuo rapporto con la cucina?

Sono un’ottima forchetta! E ho la sventura, mi si creda, di avere una moglie che cucina in modo divino…

“Generazione oltre la linea”. Com’è nata l’idea?

Da un sogno di molti anni fa, in cui incrociai un volto assai nitido. Un signore alto, baffuto e con la mantella: i suoi occhi grigio azzurri mi folgorarono all’istante: sarebbe divenuto il Sir Gabriel dell’Istituto del romanzo.

Ti sei ispirato a qualche persona reale per la caratterizzazione del tuo protagonista o è solo un parto della tua fantasia?

Dani e gli altri personaggi sono frutto della mia fantasia.

Come nasce la scelta di ambientare il tuo romanzo nel futuro?

Tutto è partito da questi ragazzi diciottenni. A poco a poco che prendevano corpo, c’era qualcosa che non mi quadrava… erano ragazzi rudi, inquieti, talentuosi e non avevano nulla a che fare con l’ultima generazione Neet, nel bene e nel male. La G.O.L. ha lasciato assai presto il nido familiare, per costruirsi una propria identità, supportata dalla metropoli tirrenica di Sìagora.

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nella stesura della romanzo?

Il gestire l’intreccio dei rapporti fra i diciotto ragazzi e l’evoluzione dei diversi misteri disseminati nella storia.

A chi e perché consiglieresti la lettura del tuo libro?

Questa è la domanda a cui tengo maggiormente. Lo consiglierei a chiunque desideri ficcarsi dentro una lavatrice di pensieri ed emozioni; per il semplice diletto di salire a bordo della giostra mentale dell’Officina di quel pazzoide di Gabriel. Del resto, fin da subito questo era il mio intento.

Cosa puoi raccontarci a proposito della tua esperienza editoriale?

Ho accettato la quinta proposta di contratto, e direi che ho fatto bene a non accettare le prime proposte. Per comprendere i meccanismi di questo mondo, con non poche tagliole, ci vuole pazienza e perseveranza.

Che tipo di lettore sei? Ci sono degli autori ai quali ti ispiri o che rappresentano per te un modello di riferimento?

Ho letto di tutto, anche libri inerenti la materia esoterica. Non so se sia un bene o un male, ma nessun autore per me rappresenta un modello di riferimento: ascolto la voce che è in me.

Come lettore, sei fermo alla carta o ami anche gli eBook?

Ho sempre amato l’odore e il rumore delle pagine sfogliate. Tuttavia a breve uscirà la versione digitale di Generazione oltre la linea.

Hai altri progetti letterari in cantiere?

Sto scrivendo il secondo romanzo, dove mi concentrerò su quarantenni e cinquantenni dei tempi nostri. La mia ambizione è non seguire sempre lo stesso modello narrativo.

Una domanda che non t’hanno mai fatto e alla quale, invece, vorresti rispondere?

Ma chi è davvero questa Laura, di cui s’innamora il protagonista, e che ringrazi anche nell’ultima pagina del libro? Una creatura diafana che si è accomodata nella mia mente, e mi protegge e mi conforta da almeno un ventennio.

A tua scelta: lasciaci con una citazione o con una ricetta!

“L’illusione suprema dell’uomo è la sua convinzione di poter fare. Tutti pensano di poter fare, ma nessuno fa niente. Tutto accade.” Monsieur Gurdjieff, armeno come Gabriel…
Grazie Elio, e un sorriso a todos.

Per chi ci sarà, Vi aspetto sabato 10 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino (grattatina).



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