16/09/2011 07:43
In questo periodo di crisi e di contrazione degli investimenti proponiamo un post in controtendenza.
Chi non ha mai pensato "Se avessi dei soldi da investire potrei far decollare il mio progetto?". Oggi la soluzione al problema si chiama Crowdfunding.
Nell'era di Internet e del Web 2.0, finanziare un'invenzione valida non è più impossibile. Supponiamo di avere un'idea che reputiamo vincente come base di un nuovo business, o di voler promuovere un nuovo prodotto, e per questo abbiamo bisogno di fondi: anziché trovare un unico grande investitore, si possono individuare tanti piccoli finanziatori per il nostro progetto.
Questo è il modello di business alla base del Crowdfunding, che sembra essere realizzabile e anche proficuo per entrambe le parti interessate: il rischio che si assume l'investitore, infatti, è comunque minimo in quanto la somma necessaria per realizzare il progetto è condivisa e parcellizzata.
Il Web è il modo più agevole per mettere in contatto le parti: chi propone un'idea e chi vuole investire su di essa. Sono nati, così, negli ultimi tempi, tanti siti che favoriscono l'incontro delle parti.
Alcuni operano in settori specifici (ad esempio, Sell a Band nel settore Discografia, FashionStake nella Moda, Kickstarter e Kapipal nella Cinematografia, Spot.US nel Giornalismo, Cofundos nel Software), mentre altri sono generalisti, come ad esempio Ulule che sponsorizza progetti di tutti i tipi.
Non mancano, poi, forme di crowdfunding per finanziare progetti di ricerca (come myprojects.cancerresearchuk per la ricerca sul cancro o sciflies) o per aiutare i paesi in via di sviluppo (si veda, ad esempio Kiva) o ancora per finanziarie altre cause benefiche (come hopeequity che si occupa di supporto agli orfani, fame del mondo, educazione e prevenzione).
L'idea alla base di questi progetti è molto semplice, ma potrebbe rappresentare una profonda innovazione nel mondo dell'economia sviluppando modelli di business nei quali la figura del consumatore e quella dell'imprenditore tenderebbero ad assottigliarsi sempre più.