Oggi sono un po’ mogia. Lo ero anche ieri, a onor del ver...

Oggi sono un po’ mogia. Lo ero anche ieri, a onor del vero.Forse è la P.M.S., anzi probabilmente lo è.Oppure l’abbronzatura che si sta sbriciolando, e io che mi vesto spesso di nero sembro ricoperta di forfora (che bella immagine, eh?).Non dovrei esserlo, mogia.Lei ogni mattina è felice di andare all’asilo. “Io vo all’asilo, tu e papà andate al lavoo”.Le ho detto che da lunedì potrà partecipare al pigiama party dell’asilo, che dormirà assieme agli altri bimbi dopo pranzo, e lei ne è stata felice.Però io patisco perché non la vedrò più in pausa pranzo.OK, adesso sto con lei un po’ più a lungo al mattino, ma dieci ore senza vederla saranno pesanti. Pesantissime.Mi dico, razionalmente, che anche a gennaio, quando ho ricominciato a lavorare, non sapevo come avrei fatto, e poi tempo due settimane mi sono abituata: ma in me la parte razionale perde regolarmente quando fa i conti con la parte emotiva.Poi oggi ho visto mogia pure lei, e poi me ne ha anche raccontato il motivo: nulla di grave, un bimbo l’ha chiusa in bagno (più che chiuderla dentro avrà tenuto la porta, visto che naturalmente non ci sono serrature…) e lei ha pianto, e poi la maestra gli ha fatto chiedere scusa. La maestra non ne ha fatto cenno ai miei, quando sono andati a prenderla.Sono contenta che lo abbia raccontato, ma domani chiederò alla maestra qualche dettaglio sulla dinamica degli eventi…In ogni caso non devo trasferire su di lei le mie tristezze e le mie preoccupazioni. Devo farlo per lei. I cambiamenti mi turbano sempre, questo è un retaggio della mia infanzia, non voglio che sia lo stesso anche per lei. Commetterò senz’altro altri errori, ma voglio che le nuove abitudini per lei siano semplici e fluide. Poi lunedì sono andata a prendere uno spritz con la mia Amica, e ho visto che hanno chiuso varie attività storiche del centro, e forse è da lì che è partito il magone che mi porto dentro.Chi lo sa.