Ogm e tumori: due ipotesi disarmati

Creato il 14 ottobre 2012 da Yellowflate @yellowflate

foto d’archivio

Ci sarebbe una sorta di correlazione tra  Ogm  e tumori. E’ stato rilevato infatti un pericoloso effetto di tossicità sugli animali e forse anche sull’uomo degli Ogm. Lo studio è stato reso noto qualche settimana fa , la ricerca in oggetto ha come scopo quello di dimostrare la  tossicita’ del mais transgenico e del Roundup (un erbicida molto diffuso prodotto dalla Monsanto) realizzato su 200 topi da Gilles-Eric Seralini, ricercatore di biologia fondamentale e applicata all’Universita’ di Caen, nel nord del paese. Lo studio e’ pubblicato in un libro, ‘Tous cobayes’ (Tutti cavie), che uscira’ in Francia mercoledi’ prossimo per le edizioni Flammarion.

Uno studio che sembra essere dedicato a fare storia infatti si legge sull’Ansa che il dottor Seralini, membro dello staff che ha compiuto la ricerca avrebbe dichiarato di aver rilevano un effetto tossico del mais transgenico e del Roundup sull’animale e ci portano a pensare che  le sostanze oggetto dello studio siano tossiche anche per l’uomo.  Ovviamente adesso servono gli altri test quelli idonei per capire l’effetto sull’uomo.

Secondo quanto rilevato dallo studio si dovrebbe sospendere l’autorizzazione della coltivazione di mais geneticamente modificato.

Ed è l’esponente verde francese José Bové,  che invece richiede l’immediata sospensione di varietà di mais geneticamente modificato come il Mon 810 della Monsanto e la patata Amflora della Basf e  l’importazione di mais e soia transgenica.La richiesta di Bovè p stata avanzata alla Commissione Ue proprio a seguito dello studio che avrebbe rilevato la loro nocività.

Uno studio dedicato a tenere alta l’attenzione sugli OGM.

Lo studio, riporta La Repubblica è stato anche contestato.  Secondo quanto dichiara il dottor Roberto Defez, biotecnologo dell’Istituto di genetica e biofisica del Cnr di Napoli a La Repubblica, “I ratti usati sono del ceppo Sprague-Dawley, noto per sviluppare spontaneamente tumori: in media l’81 per cento di loro si ammala di cancro nel corso della vita. Con questa incidenza, è im- possibile distinguere le neoplasie casuali da quelle indotte, nei piccoli gruppi usati da Séralini. Basta che le dieci femmine di controllo siano state un po’ più “fortunate” della media, per spiegare perché i tassi di tumore in quelle esposte sembrino così alti”.


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