Roma (28 luglio 2012) – Come ogni estate ci si concentra giustamente sul problema degli abbandoni, mentre esiste un’altro fenomeno che in passato era destinato ad essere il primo motivo di riempimento dei canili mentre oggi grazie al microchip la sua soluzione risulta in parte molto più semplice. Stiamo parlando del fenomeno dei cani che scappano di casa appena trovano un varco o il cancello aperto ed approfittano per andare a farsi una passeggiata, oppure a quei cani che si perdono. Sui circa 140.000 cani che ogni anno transitano dai canili italiani, quasi centomila infatti vengono restituiti ai legittimi proprietari in quanto trattasi di cani in fuga o smarriti, i cui proprietari vengono rintracciati attraverso la lettura del microchip, cosi una volta accertato che il cane era realmente fuggito nel giro di poche ore (al massimo un paio di giorni) il cane torna alla sua famiglia umana di appartenenza
Il fenomeno è largamente diffuso nelle aree circostanti le grandi metropoli del nord in particolare Milano, Torino, Genova, ma anche nelle realtà rurali del Veneto, dell’Emilia e della Toscana. Già negli anni in cui era obbligatorio il tatuaggio, almeno il 70% dei cani scappati o smarriti venivano restituiti ai legittimi proprietari che avevano fatto denuncia, ora le restituizioni superano il 90% dei cani smarriti o scappati ritrovati e fatti passare dai canili italiani. Rimane comunque importante evitare che i cani fuggano o si perdono, in quanto i cani fuggitivi sono insieme ai cani abbandonati quelli maggiormente coinvolti in incidenti stradali che spesso provocano loro stessi. Si stima che siano circa 35.000 gli incidenti stradali causati da animali vaganti fuggiti o abbandonati ogni anno.
Associazione Italiana Difesa Animali Ambiente