"Non credo che esistano limiti a quanto possiamo far sembrare pregiata la vita" Questa frase racchiude il senso, il valore e la bellezza del romanzo che sto leggendo grazie al consiglio di un caro amico col quale condivido il piacere della lettura. Non commento mai un libro che non ho consumato fino all'ultima pagina, ma "Ogni cosa è illuminata" di Jonathan Safran Foer capisci subito che sarà una di quelle letture che non vuoi lasciare. Divertente, disperato, tragico e comico. Un romanzo anche autobiografo in cui compare (e scompare) lo stesso autore Jonathan Safran Foer nelle vesti di uno studente ebreo-americano, in viaggio verso l'Ucraina, per indagare sulla storia familiare di suo nonno. Ci si scontra con la tragedia delle persecuzioni naziste, ma la prosa è leggera e mai banale. Sorridi e ti intristisci negli squarci della storia, ma non perdetelo perchè emoziona e stupisce.
Sinossi
Con una vecchia fotografia in mano, un giovane studente ebreo americano intraprende un viaggio in Ucraina alla ricerca della donna che (forse) ha salvato suo nonno dai nazisti. Ad accompagnarlo sono il coetaneo Alex, della locale agenzia «Viaggi Tradizione», suo nonno – affetto da una cecità psicosomatica ma sempre al volante della loro auto – e un cane puzzolente. Il racconto esilarante, ma a tratti anche straziato, del loro itinerario si alterna a una vera e propria saga ebraica, che ripercorre la storia favolosa di un villaggio ucraino del Settecento fino alla distruzione avvenuta a opera dei nazisti. Un viaggio immaginoso aggrappato ai fili della memoria, fili impregnati di vita vera, storie d'amore, vicende tragiche e farsesche. Un modo tutto nuovo di rileggere il passato per illuminare il nostro presente.
Formato: brossura e Kindle