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- Scritto da Marco Valerio
- Categoria principale: Le nostre recensioni
- Categoria: Recensioni film in sala
- Pubblicato: 01 Dicembre 2014
Reduce dal successo della serie Boris e dell'omonimo film, il trio composto da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo torna al cinema con una sorta di anti cinepanettone, una commedia che prende di petto il Natale e lo racconta come una vera e propria sagra dell'orrore dove ognuno è portato a dare il peggio di sé. Nota nella notte dei tempi come la festa delle tenebre, nel corso degli anni Natale è diventata l'emblema del consumismo, dei buoni sentimenti a buon mercato e delle temutissime riunione di famiglia.
In Ogni maledetto Natale ci vengono presentati due nuclei famigliari solo all'apparenza diversissimi: i Colardo, contadini del viterbese (rozzi, ruspanti e poveri) e gli industriali Marinelli Lops (ricchissimi, sofisticati e nevrotici). I membri delle due famiglie sono interpretati dagli stessi attori (tra gli altri, Francesco Pannofino, Valerio Mastandrea, Corrado Guzzanti, Laura Morante, Marco Giallini), a raccontarci quanto a Natale le famiglie siano tutte mostruosamente uguali. Ciarrapico, Torre e Vendruscolo guardano a modelli alti della commedia all'italiana (in particolar modo I mostri di Dino Risi, da cui riprendono l'uso degli attori in più ruoli) e cercano di costruire un racconto comico sofisticato in grado di fornire uno sguardo caustico e brillante sulla natura umana di cui vengono messi alla berlina vizi, incongruenze e meschinità attraverso la deformazione grottesca.
Peccato però che Ogni maledetto Natale sia una galleria di macchiette, troppo spesso (e non sempre a ragione) sopra le righe, in cui il tratteggio antropologico è a dir poco superficiale, banale e deludente, nonché scentrato e meno coraggioso di quanto vorrebbe sembrare. Il film cerca di sfuggire agli stereotipi del genere, riuscendoci ma senza dire nulla di particolarmente interessante o nuovo, senza mai trovare la giusta chiave narrativa, sospeso tra la parodia e la commedia di costume, risultando alla fine altalenante e irrisolto.
Una struttura drammaturgica piuttosto esile non aiuta l'operazione che alla lunga mostra la corda, diventa prevedibile e ripetitiva senza mai essere veramente cattiva e andare oltre il bozzettismo. Sicuramente il trio di Boris ha un invidiabile gusto per l'invenzione comica e alcuni momenti sono davvero gustosi e convincenti (specie quando è in scena uno straordinario Corrado Guzzanti nelle vesti del mattatore), ma si tratta di un divertimento estemporaneo e effimero che svanisce rapidamente senza lasciare traccia di sé.
Sinceramente da Ciarrapisco, Torre e Vendruscolo era lecito aspettarsi qualcosa di più profondo e meno frivolo, ragion per cui dopo la visione del film resta l'amaro in bocca per quella che è a tutti gli effetti un'occasione mancata e un notevole passo indietro.
Voto: 2/4