Magazine Media e Comunicazione

«Ognuno ha diritto al suo quarto d'ora di celebrità»

Creato il 19 ottobre 2010 da Vidi

«Ognuno ha diritto al suo quarto d'ora di celebrità»Lo diceva Andy Warhol.
E siccome oggi celebrità e TV vanno insieme, ecco che, per la proprietà transitiva, secondo Warhol ognuno ha diritto al suo quarto d'ora di TV.
Diciamo che l'enunciato mi può anche star bene.
Se però la cosa rimane nel limite del quarto d'ora.
Ma quando, con una conversione inversa rispetto a quella lira-euro, i quarti d'ora si moltiplicano per 2000 e più, allora comincio a chiedermi dove finisce il diritto alla celebrità e comincia invece il dovere dei mezzi televisivi rispetto al buon gusto, alla discrezione e soprattutto all'informazione da non confondere col pettegolezzo.
Già trovo vergognosa questa continua esposizione mediatica del caso Sarah, con la TV che ràvana in maniera prurigginosa nella vita familiare della povera ragazza.
Ma far diventare oggetto di un servizio la stupidità di alcuni cittadini italiani che organizzano gite ad Avetrana sui luoghi del delitto, è troppo!
Al di là del dolore di dovermi rassegnare al fatto che gli italiani sono così imbecilli da portare i bambini in certi luoghi perché 'devono capire', come se vedendo la porta chiusa di un garage potessero capire i pericoli della vita, ma che l'informazione corra appresso a questi fessi io non l'accetto!
Il signor Masi si scandalizzi per questo, invece che per il vaffanculo detto da Santoro!
Io pago il canone per avere UNA INFORMAZIONE OGGETTIVA SUI FATTI, e non per constatare, se ancora ce ne fosse bisogno dopo 20 anni di Berlusconi, quanto sò fessi gli italiani!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog