Poi domani trovo una notizia allegra, una barzelletta, un senso diverso.
Domani. Oggi no, oggi, io che credo alle diversità, non metto limiti al cuore e ai sentimenti, apro gli occhi ai cambiamenti, ecco, io oggi, questo manifesto nel mezzo di una rotonda della mia città, NON lo posso proprio ACCETTARE!
Ma dimmi, tu che hai speso dei soldi per questo meraviglioso progetto grafico, per questo testo così saliente, dimmi, tu, dell’aborto che ne sai?
Che ne sai perché una donna decide di abortire? Cosa gira nella sua mente, cosa pensa, quanto soffre, come soffre. Tu sai perché ha deciso di farlo?
Dimmi tu sai cos’è la maternità, cosa comporta decidere di non tenere un figlio?
Tu, dimmi, che ne sai del dolore di una donna che decide di abortire?
Io non lo conosco, so cosa significhi sentire un figlio dentro di sé e posso solo lontanamente immaginare cosa possa provare una donna che decide di abortire, qualunque sia la sua ragione. E credimi, tu che hai disegnato questo manifesto, se solo avessi anche solo un milionesimo di quel dolore non ti permettesti mai di affiggerlo.
Chiara